Al via la stagione contrattuale per gli statali. I sindacati sono all'Aran ed è partita la trattativa per il rinnovo dei contratti del pubblico impiego, parte così la stagione contrattuale 2016-2018 dopo 8 anni di blocco.
"Abbiamo aperto ufficialmente le trattative all'Aran ed ora dobbiamo riempirle di contenuti importanti, economici ed anche organizzativi". Così la segretaria generale della Cisl, Annamaria Furlan, in una nota a seguito del primo incontro. "Noi naturalmente auspichiamo tempi più stretti possibili per il contratto in modo da dare una risposta efficace a lavoratori e cittadini", spiega la leader della Cisl, che stamattina ha partecipato al confronto. Per Furlan è quindi "una giornata importante per tutti i lavoratori pubblici e per il sindacato. Finalmente era ora. Da otto anni circa 3,3 milioni di lavoratori aspettano il rinnovo del contratto". Da tempo, sottolinea, "continuiamo a dire che la contrattazione è lo strumento principe. Questo significa assicurare qualità dei servizi e dare risposte anche ai bisogni dei lavoratori". E, avverte, "i lavoratori non devono subire il cambiamento, ma ne devono diventare protagonisti".
La convocazione attesa e preannunciata dal ministro della Funzione pubblica Marianna Madia, la settimana scorsa, quando aveva detto di aver invitato il presidente dell'Aran Sergio Gasparrini a convocare le parti e iniziare formalmente la sessione dei contratti entro giugno.
L'obiettivo, ha spiegato il presidente dell'Aran, Sergio Gasparrini, è "una roadmap con tutti". Dopo di che si inizierà a lavorare su ciascun comparto. In ballo di sono 85 euro di aumento medio per il triennio 2016-2018, ma anche nuove regole, come quelle sui permessi, sulle assenze e sui premi. Sarà quindi un'estate particolarmente calda per il fronte del pubblico impiego. In prima battuta si cercherà di partire da una cornice che metta tutti d'accordo. Per Gasparrini è infatti necessario definire "un percorso condiviso" per negoziati che "impegneranno le parti nei prossimi mesi". Intanto, sottolinea, "è chiara la discontinuità rispetto al passato". D'altra parte, anche se l'impegno del Governo è stato più volte confermato, c'è da aspettare la prossima legge di Bilancio che dovrà mettere sul piatto quel che manca per raggiungere l'incremento di 85euro. E qualcosa potrebbe spuntare anche per il salario accessorio, visto che al momento i fondi sono congelati. Oltre al budget c'è da pensare anche a tutto il quadro normativo, profondamente cambiato dalla riforma Madia. La stessa Aran sottolinea come "occorrerà affrontare i problemi di armonizzazione dei nuovi contratti con le norme di legge intervenute".