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Banche

Mps, a febbraio confronto con Bce e Ue sul nuovo piano industriale

"Nei primi giorni di febbraio avvieremo formalmente l'interlocuzione" con le autorità europee "sulla base del piano industriale" e "l'aspettativa, anche se si tratta di una prima volta per tutti" è che "nel giro di poche settimane il processo possa chiudersi e dare la possibilità alla banca di riprendere un percorso operativo, commerciale e ambientale, di maggior tranquillità". Così l'ad di Mps Marco Morelli in audizione al Senato sul decreto 'salva-risparmio' che consentirà di aprire l'ombrello pubblico su Siena.

Morelli ha anche dichiarato che c'è stato "un deflusso molto importante" dei depositi che si è "completamente arrestato con gli ultimi giorni dell'anno e i primi giorni del mese" quando si è totalmente affievolita la pressione sulla non chiarezza dell'assetto della banca". Il presidente Falciai: "In nessuna circostanza i depositi dei nostri clienti sono mai stati a rischio".

Il vecchio piano prevedeva "di ridurre gli sportelli di 500 in tre anni e ridurre il personale di 2450 unità, attraverso il fondo di solidarietà -sottolinea Morelli _ È evidente che nella trattativa con la commissione partiremo sicuramente da questa assunzione, l'obiettivo è che la banca possa ripartire senza alcuna penalizzazione della forza lavoro nelle sue varie articolazioni. Presentiamo un piano che deve essere condiviso da chi ha potere di dare le indicazioni".

Secondo Morelli "è giustissimo criticare l'operato del management, di chi fa il mestiere come me: chi occupa certe posizioni deve rendere conto _ d'altra parte è anche giusto tener presente che ci sono tante persone che lavorano nella banca e che hanno dato una prova eccellente di tenuta sia dal punto di vista comportamentale che di rapporto con i clienti".

"Le sofferenze sui prestiti _ha spiegato Morelli_ vanno eliminate perché senza la loro uscita dal bilancio non riparte la redditività della banca, l'obiettivo resta la cessione delle sofferenze in blocco. Poi conta anche il parere delle authority".

Morelli ha osservato che "c'è stato un deflusso molto importante" dei depositi che si è "completamente arrestato con gli ultimi giorni dell'anno e i primi giorni del mese". Riguardo alle ipotesi di riduzione dei compensi dei manager, Morelli ha risposto a una domanda sottolineando che per lui non sarebbe un problema: "Se mi riducono lo stipendio resto? Assolutamente sì. Io ho dato un impegno e lo onoro perché credo che il rilancio della banca sia possibile. Preferisco che mi sia ridotto lo stipendio in maniera molto pesante ma che vengano tutelate figure di management molto importanti e che se fossero perse ci sarebbe un danno sostanziale. Il mandato di un amministratore delegato è sempre a disposizione degli azionisti, se l'azionista è il governo vale quanto ho detto, è libero di decidere, giudicare i risultati e disporre del management".

( 19 gennaio 2017 )

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