La proposta di riaprire le trattative per il rinnovo del contratto nazionale degli operai agricoli e florovivaisti, con la conseguente decisione di sospendere lo sciopero nazionale previsto per il 15 giugno, "è apparsa come un’apertura positiva a confrontarsi con le nostre proposte e i nostri punti fermi, in particolare quelli sull’abolizione del limite dell’orario di lavoro giornaliero, con tutte le sue implicazioni negative, anche dal punto di vista previdenziale, quelli sull’introduzione di un salario minimo nazionale, in grado di esporre il settore al pericolo di deregolamentazione e di depotenziamento del contratto provinciale, e quelli che riguardano il contrasto al caporalato”.
Così Onofrio Rota, segretario generale della Fai Cisl. "E’ stata determinante - ha sottolinato Rota - la risposta data da lavoratrici e lavoratori, che ringraziamo per aver dimostrato la ferma volontà di partecipare massivamente a uno sciopero deciso dopo tanti tentativi di negoziazione. Siamo soddisfatti di poterci confrontare nella prossima convocazione portando avanti le nostre istanze in nome della dignità del lavoro agricolo. Per promuovere veramente la crescita del Paese e della persona, la sua inclusione sociale, la sua emancipazione da qualsiasi forma di sfruttamento".
Sulla stessa linea le altre federazioni di settore. Infatti, le segreterie nazionali di Fai, Flai e Uila hanno ricevuto dalle controparti Confagricoltura, Coldiretti e Cia la proposta di riaprire le trattative per il rinnovo del contratto nazionale di lavoro degli operai agricoli e florovivaisti, interrotte nei giorni scorsi, convocando le parti il prossimo 19 giugno. "Con l'auspicio di giungere rapidamente alla chiusura del negoziato - dice la nota unitaria - Fai, Flai e Uila hanno quindi deciso, pur mantenendo lo stato di agitazione della categoria, di sospendere lo sciopero proclamato per il 15 giugno".