Mercoledì 4 dicembre 2024, ore 4:31

Manovra 

Penalizzazione delle pensioni, la norma va cancellata per tutti 

Le pensioni di vecchiaia dei medici ”non verranno minimamente penalizzate”. Il Governo, attraverso il sottosegretario all'Attuazione del Programma Fazzolari, manda una rassicurazione al personale sanitario. E conferma che la manovra su quel punto cambierà: se una penalizzazione ci sarà potrà riguardare solo chi sceglie l'uscita anticipata. Si starebbe lavorando tra l'altro anche sulle altre categorie penalizzate dalla misura sulle pensioni: i dipendenti di enti locali, maestri e ufficiali giudiziari. Ed è caccia alle coperture, perché la manovra - ha ribadito in più occasioni il Tesoro - deve essere approvata a saldi invariati.
Sottolinea il leader della Cisl Sbarra: ”Il Governo non vanifichi il dialogo costruttivo con il sindacato. La norma che penalizza i trattamenti pensionistici per tanti dipendenti pubblici è a rischio di incostituzionalità e va cancellata dalla manovra non solo per medici e personale sanitario ma anche per tutti gli altri lavoratori”. Per Sbarra, intervenuto venerdì all'assemblea organizzativa della Fns Cisl, ”il negoziato, la corresponsabilità, la condivisione delle scelte sono alla base della proposta di legge di iniziativa popolare della Cisl sulla partecipazione per attuare finalmente l'articolo 46 della Costituzione e assicurare il diritto dei lavoratori a concorrere alla gestione e alla ripartizione degli utili delle aziende private e pubbliche. Ma la partecipazione è anche il punto di riferimento della mobilitazione della Cisl sulla manovra, del nostro incalzare l'Esecutivo in tutti quegli spazi di confronto che caparbiamente ci siamo conquistati stando sempre al merito delle cose”. Conclude il numero uno di Via Po: ”Con la forza e l'orgoglio di un sindacato responsabile, pragmatico, autonomo, che pretende dalle istituzioni il rispetto degli affidamenti costruiti, saremo in piazza Santi Apostoli il 25 novembre con una grande manifestazione nazionale per migliorare e cambiare la manovra . A Governo, sistema delle imprese e anche agli altri sindacati lanceremo la sfida di una 'agenda '24' fondata sul protagonismo sociale nelle politiche di crescita e di coesione”.
Ma se sulle pensioni i lavori sono in corso la strada appare, invece, sbarrata per qualsiasi altro intervento di carattere oneroso. E questo soprattutto in vista di due date segnate in rosso sul calendario del Governo: il 17 novembre con il rating di Moody's e il 21 con il giudizio della commissione Ue. Anche in questa chiave va letta la stretta sul decreto Anticipi che, a manovra blindata, era apparso, anche a parti della maggioranza, il veicolo giusto per provare a incassare qualcosa. Ad essere presi in esame con priorità saranno solo gli emendamenti ordinamentali, che non intaccano i conti. Stop, ad esempio, anche alla proposta di Forza Italia di prorogare a giugno il Superbonus al 110% per chi abbia completato almeno il 60% dei lavori quest'anno.
Intanto prosegue in commissione alla Camera l'esame del decreto Energia. E le Camere sono a rischio di ”imbuto parlamentare”. Da qui alla fine dell’anno nei calendari dei lavori di Montecitorio e a Palazzo Madama ci sono da esaminare sei decreti. E, visto che il Parlamento dovrà licenziare anche la legge di delegazione europea e, entro la notte di Capodanno, la manovra, è prevedibile che Aule e commissioni saranno sottoposte nelle prossime settimane a un surplus di lavoro. Quasi due mesi di fuoco: specialmente se a Montecitorio l'opposizione deciderà di praticare ostruzionismo sfruttando tutti gli escamotage ad essa consentita dalle norme regolamento dedicate all'esame dei decreti legge in quel ramo del Parlamento. Alla Camera i decreti legge da convertire sono sei. Si parte dal Decreto Bollette: approda nell'Emiciclo la prossima settimana e il Governo non intende blindarlo con la fiducia se dall'opposizione non pioverà una gragnuola di emendamenti. Si passerà poi al decreto Proroga Termini, a quello in materia di immigrazione, a quello sull'emergenza Campi Flegrei ed a quello sulle consultazioni referendarie. In coda c'è il decreto fiscale: a quel punto la Camera dovrebbe esaminare la manovra in arrivo dal Senato. La pressione dei decreti non è meno forte in Senato dove peraltro, appunto, è già in corso l'esame della Manovra. A Palazzo Madama devono passare tutti gli altri dl già all'esame di Montecitorio. Tutti provvedimenti che, come ha spiegato al question time il ministro per le Riforme Casellati, sono stati emanati via via dal governo per fornire risposte immediate ad altrettante situazioni di emergenza da fronteggiare. Oltre a tutto ciò, si aggiungono, e vanno approvati entro il 31 dicembre, due provvedimenti collegati ad obbiettivi previsti dal Pnrr: il ddl annuale per il mercato e la concorrenza, e quello sulle guide turistiche. Entro il 27 novembre va varato il disegno di legge in materia di revisione dello strumento militare; ed entro Capodanno deve essere licenziato il ddl ”made in Italy”: collegato alla manovra: il testo prevede uno stanziamento di risorse per l'anno in corso.
Giampiero Guadagni

( 10 novembre 2023 )

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