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Tlc

Tim, Calenda: si apre fase nuova. Importante che la rete sia aperta

E' andato bene l'incontro al Mise tra il ministro dello Sviluppo Carlo Calenda e il nuovo ad di Tim Amos Genish, il primo dopo la scelta del governo di ricorrere ai poteri del Golden Power. "Mi sembra che si possa aprire una fase nuova, più produttiva e costruttiva rispetto al passato", ha detto il ministro. Mentre Genish, al termine del colloquio durato un'ora circa, ha parlato di un incontro "positivo e produttivo". Uscendo dal ministero, Calenda interpellato dai cronisti ha detto che il faccia a faccia è andato ''molto bene; certamente il miglior incontro da quando faccio il ministro con il management Tim". Un incontro "molto aperto - ha proseguito - e rispettoso nei reciproci ruoli e prerogative". "La loro - ha spiegato Calenda - quella di gestire un'azienda molto importante, la nostra di fare rispettare l'interesse nazionale''.

Il ministro ha indicato che ''è stato stabilito un metodo di lavoro che è importante: invece che avere ogni volta un approccio 'oppositivo' come è successo sulle aree bianche in passato, discutere prima dei problemi che si possono creare e cercare di risolverli''. Obiettivo è quello di ''avere una maggiore connettività, non solo perché è importante per le telecomunicazioni - ha spiegato il ministro - ma per Industria 4.0''. A chi gli chiedeva se fosse stato toccato l'argomento della rete, Calenda ha risposto che ''si è parlato di tutto in modo franco e aperto''. ''Abbiamo deciso di vederci appena loro hanno prodotto un piano industriale e di vederlo insieme. Mi sembra si possa aprire - ha concluso - una fase nuova, più produttiva e costruttiva rispetto al passato''

La rete tlc deve essere "molto aperta" perché deve poter ricevere forti investimenti. Questa la linea del ministro dello sviluppo economico Carlo Calenda rispondendo alla domanda se si stesse valutando il modello open reach per la rete Tim."Intanto ho scritto all'Agcom chiedendo di fare una analisi su cosa è l'interesse nazionale - ha detto a margine della Cabina di regia per l'Italia internazionale - la cosa importante è avere una rete molto aperta con la possibilità di investirci molti soldi perché non è solo una rete tlc ma un grandissimo abilitatore tecnologico per esempio per Industria 4.0"."Da questo punto di vista - ha aggiunto - la cosa da capire e' se la struttura attuale è quella giusta oppure no. Questo lo farà l'Agcom come è giusto che sia".

Sul tavolo anche il problema delle 4 settimane in fattura. ”Inaccettabile”, così il ministro Calenda, definisce la vicenda ’bollette corte’, con scadenza a 28 giorni anzichè 30, adottate a catena dagli operatori di telefonia e pay tv. ”È una cosa che va messa a posto il più rapidamente possibile”, spiega a chi gli chiedeva se il Governo fosse intenzionato a porre rimedio alla questione. Era atteso, infatti, un intervento già in manovra. Dello stop non ci sarebbe traccia nella versione delle legge di Bilancio appena varata dal Consiglio dei ministri. Ma ovviamente non è detta l’ultima. Alla domanda se è in preparazione un emendamento in materia Calenda infatti ribadisce: ”Occorre trovare una soluzione ”il più rapidamente possibile”. E la strada di una modifica al testo della manovra, o al decreto collegato, apparirebbe come la più immediata.

"Noi siamo accanto al Garante dell' Agcom rispetto alla questione riguardante i 28 giorni per il pagamento delle bollette"., ha dichiarato il segretario confederale della Cisl, Andrea Cuccello. "In questi anni di crisi i lavoratori ed i pensionati che rappresentiamo si sono trovati all'interno di momenti di gravissima difficoltà economica. Questo fatto relativo alle bollette è una vergogna: chiediamo che venga trovata una soluzione o parlamentare o all'interno della prossima legge di stabilità che ristabilisca il pagamento ogni 30 giorni: una mensilità in più per tante persone che hanno perso il lavoro e versano in difficoltà economica in una Italia sempre più povera è una cosa che non ci possiamo permettere".

Il polverone sulla fatturazione a 28 giorni si è alzato mesi fa, con la discesa in campo dell’Autorità di garanzia per le comunicazioni, che a marzo ha indicato come scadenza per la fatturazione i 30 giorni per tutti gli operatori di telefonia fissa. Invece per il traffico mobile i 28 giorni potevano considerarsi ancora ammissibili. Alle compagnie del settore la nuova regola non è piaciuta ed è quindi scattato il ricorso al Tar. Tribunale che a giugno ha accolto le richieste di sospensiva, fissando al prossimo 7 febbraio la data per il giudizio.

Intanto progressivamente tutti gli operatori hanno optato per la bolletta accorciata a 28 giorni. Cosa che ha innescato la reazione dell’Agcom. Tanto che l’autorità un mese fa ha avviato procedimenti sanzionatori nei confronti di Tim, Wind Tre, Vodafone e Fastweb e ha lanciato un avvertimento alle pay tv, come Sky. ”Come autorità abbiamo fatto tutto quello che dovevamo e potevamo fare e ovviamente seguiamo con interesse la cosa, l’annunciato intervento legislativo”, ha spiegato il presidente dell’Authority, Angelo Marcello Cardani.

In effetti, davanti al Parlamento, il Governo aveva definito le pratiche ”scorrette” e lasciato intende di voler imporre una scadenza unica a un mese.

( 19 ottobre 2017 )

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