Martedì 30 aprile 2024, ore 1:05

Libri

Un romanzo fatto di antieroi

di ISABELLA VILLI

Marco Lodoli torna in libreria con il suo nuovo attesissimo romanzo. Ambientato in un Liceo di periferia, la storia narra di una bidella che si innamora perdutamente del nuovo professore di Lettere, Matteo. È un amore nato al primo sguardo, che da subito si dichiara per quello che è: impossibile. Lei una bidella, lui un professore: nonostante siano coetanei, è evidente che non si possa fare; la distanza sociale e culturale è incolmabile, una relazione così sarebbe inopportuna, contraria al buon costume.

Non si dice mai il nome della protagonista/narratrice, e non è un caso: non avere un nome equivale a non avere identità e se non si ha identità non si esiste, né per gli altri né per sé stessi. A volte nominata come “Cate rina”, chiarisce lei stessa alla fine di non chiamarsi così, ma non è importante, le sta bene comunque, basta che qualcuno la chiami, anche se non è il suo nome. E questa cosa è davvero terribile e terribilmente pietosa.

Un romanzo fatto di antieroi: lo è la protagonista, lo è Matteo, lo sono l’amica Mirella e l’amante Massimo, sventurati, ritratti in tutta la loro miseria, fatta di amarezza e desolata solitudine. Sconfitti dalla vita, falliti sotto al suo peso, sono delusi e disillusi: per non avere trovato la propria strada, per aver incontrato le persone sbagliate, per aver assecondato velleità artistiche non abbastanza brillanti da risultare così inconcludenti e incomprese.

Quanto è triste ed ingiusto non avere niente dalla vita: inseguire un sogno condannato a diventare un’osses -sione, un’eterna paranoia, senza che si concretizzi mai nulla, se non il nulla, quel vuoto cosmico che l’amica Mirella alla fine del romanzo legge sulla mano tesa della protagonista, una donnetta miserabile che stringe il cuore, per cui a stento si trattengono le lacrime, per le disgrazie inconsapevolmente subite, per l'amarezza delle illusioni quotidiane, per le ingenuità quasi psicotiche che la condannano a un'esistenza senza senso. Anche se per lei tutto pare avere un senso: è l'amore perii Professor Matteo a dare un senso alla sua vita, al mondo intero.

La protagonista sembra non accorgersi che la vita scorre rapidamente, tanto è presa dal suo amore, convinta che il solo fatto di amare in maniera così devota e totalizzante, la eleverà in una dimensione superiore, a cui gli altri non potranno neanche avvicinarsi, tanto lontani sono dalla purezza del suo sentimento: si ritrova così da giovane ed ingenua venticinquenne a quarantenne e, senza soluzione di continuità, quasi settantenne ormai prossima alla pensione.

Non si accorgerà neanche che la sua è diventata una vera e propria ossessione, capace di oltrepassare i limiti della realtà e, se necessario, anche della legalità, dando sfogo ad una violenza tanto incontrollata quanto inspiegabile. Nella sola speranza di incontrarlo, spesso si apposta sotto casa deH'amato, lo segue nei suoi spostamenti nel quartiere, addirittura prende un aereo per Parigi, anche se la missione fallirà miseramente. La cosa imperscrutabilmente assurda ed anche terribilmente patetica è che lei non fa mai nulla per farsi effettivamente notare dal suo amato, non tenta mai un approccio, non gli rivolge neanche la parola, come se fosse più legata all'idea che non alla concretezza, alla possibilità di realizzare qualcosa che resta puro solo se teorico, platonico, incontaminato. Alla fine del romanzo, in cui appare evidente che ci sia molto di inventato e di immaginato, viene da pensare se questo Matteo esista davvero o se sia solo una proiezione ideale nella sua testa. E questo non fa che enfatizzare lo scenario drammaticamente penoso in cui la protagonista si muove come un'ombra, in punta di piedi, senza fare rumore, quasi senza esserci.

Un romanzo bellissimo che colpisce con tutta la sua dirompente forza nel silenzio, nel non detto e nel non fatto; lo stile asciutto, il lessico povero e semplice, le parole poche e pesate capaci di rendere tutta la tragicità degli eventi e dei personaggi, che sembrano trascinarsi stanchi in questa vita non vissuta in prima persona.

Commovente e profondo, l'au tore ci regala un altro grande capolavoro.

Marco Lodoli, Tanto poco, Einaudi, Roma, 2024, pp. 104, euro 15,00

( 9 aprile 2024 )

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