Sabato 27 aprile 2024, ore 4:43

Commercio mondiale

Ceta, sindacati canadesi e Ces chiedono una forte revisione

Un balzo dell’export agroalimentare italiano verso il Canada del +7,4%, dai prosciutti ai formaggi sino ai vini, oltre a una spinta in altri settori chiave del made in Italy , da calzature a cucine, macchinari e gioielli. È il bilancio tracciato dalle ultime statistiche Ue in occasione del primo compleannò del Ceta., l’accordo di libero scambio tra Ue e Canada entrato in vigore in modo provvisorio il 21 settembre dell’anno scorso e a cui è contrario il governo gialloverde. Al di là dell’ agroalimentare, nel suo insieme l’export italiano verso il Canada è aumentato del 3%,+7% a livello Ue.

Ma non è tutto chiaro. "È passato un anno dall’attuazione del Ceta e i sindacati di entrambe le sponde dell'Atlantico avvertono che l'intesa commerciale non rappresenta un accordo modello e affermano che è giunto il momento di una revisione immediata.

Infatti, il Congresso del lavoro canadese (Clc) e la Ces chiedono al commissario europeo per il commercio Cecilia Malmstrom e al ministro del commercio canadese Jim Carr di rispondere al rifiuto della Commissione europea di rafforzare l'applicabilità delle disposizioni sui diritti dei lavoratori del Ceta. Questa situazione persiste nonostante le richieste dei sindacati e del governo canadese. I due alti funzionari si incontreranno domani a Montreal per un summit di due giorni. "Il Ceta è stato presentato come un nuovo modello di accordo commerciale", ha detto Liina Carr, segretario confederale Ces,"ma la Commissione si rifiuta di affrontare le legittime preoccupazioni dei lavoratori. I diritti del lavoro non sono ancora applicabili quanto i diritti degli investitori. Inoltre, stiamo ancora aspettando la politica commerciale dell'Ue per promuovere posti di lavoro dignitosi, proteggere e migliorare i diritti dei lavoratori e proteggere i servizi pubblici. L'Ue deve apportare il cambiamento promesso ".

"Senza regole efficaci e applicabili per il lavoro e le disposizioni ambientali negli accordi commerciali, non esiste un commercio progressivo", ha detto Hassan Yussuff, presidente della Clc.

( 25 settembre 2018 )

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