Sabato 4 maggio 2024, ore 1:56

Guerra 

La Ue rimanda ogni accordo sulle sanzioni al petrolio russo 

"L'embargo al petrolio russo sarà discusso al consiglio affari esteri dell'Ue (che si terrà lunedì prossimo in Lussemburgo) e credo che primo o poi, spero prima che poi, verrà approvato: stiamo accelerando il nostro approccio". Questa la posizione espressa dall’alto rappresentante per la politica estera Ue Josep Borrell. In verità, Stati Uniti e Gran Bretagna in trincea, per l'Unione europea toccherà attendere ancora una manciata d'ore. La corsa alle sanzioni contro la Russia vede, ancora una volta, Washington e Londra dare la linea. La prima ha annunciato che, ad essere colpite, saranno le due maggiori banche di Mosca, Sberbank e Alphabank. Downing Street è andata oltre, decidendo di troncare totalmente, entro l'anno, l'import di carbone e petrolio e congelando, nel frattempo, gli asset proprio della Sberbank. Alla riunione degli ambasciatori dei 27 Paesi membri (Coreper), invece, l'approvazione rapida non è arrivata, complici alcuni dubbi tecnici e i malumori di un'Ungheria tornata alla carica dopo la rielezione di Viktor Orban.

Fonti europee spiegano come il consenso politico sul quinto pacchetto di misure - che andrà a colpire anche due figlie di Putin - sia comunque chiaro. Il pacchetto resterà quello annunciato dalla presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen anche se da più di un Paese membro è stata mossa qualche critica alla tempistica adottata dall'esecutivo europeo, il cui passo avanti sulle sanzioni ha colto di sorpresa qualche cancelleria. E poi ci sono degli aspetti tecnici che, in una successiva riunione, sono stati approfonditi. Il nodo principale è quello dei contratti in essere tra le aziende Ue e Mosca sull'import del carbone: l'obiettivo è arrivare allo stop senza incorrere in penalità che, paradossalmente, rischierebbero di ingrassare ulteriormente le casse del Cremlino. Ma se sul carbone l'intesa Ue è al sicuro, non lo è affatto per petrolio e gas. Già in occasione del quinto pacchetto, a quanto si apprende da fonti europee, l'Ungheria ha cominciato ad avanzare perplessità nelle stesse ore in cui Budapest annunciava la volontà di pagare in rubli il gas russo, come richiesto da Putin. All'estremità opposta dello spettro la Polonia: per Varsavia è il momento di fare di più. E lo è anche per l'Europarlamento.

Nella risoluzione di maggioranza sulle conclusioni del Consiglio europeo del 24 e 25 marzo, Strasburgo ha messo nero su bianco l'esigenza dello stop immediato al petrolio e al gas russi chiamando Bruxelles anche alla creazione di un Piano Marshall per la ricostruzione post-bellica dell'Ucraina. E parlando alla plenaria il presidente del Consiglio Ue Charles Michel è stato netto: "Penso che prima o poi saranno necessarie anche misure sul petrolio, e persino sul gas". Il problema è il come. La Commissione sta lavorando a soluzioni che non facciano schizzare i prezzi e, soprattutto, che possano essere votate anche dalla Germania. Una exit strategy, ha ribadito von der Leyen a Strasburgo, potrebbe essere quella di un deposito bloccato dove versare i pagamenti del gas russo. Conto che tornerebbe a disposizione di Mosca solo con il ritiro delle truppe russe. Il dato di fondo, tuttavia, resta uno: la lunghezza della guerra rischia di costringere l'Ue a tagliare ogni ponte con Mosca, incluso quello del gas.

Nel frattempo il presidente americano Joe Biden firmerà un ordine esecutivo che vieta nuovi investimenti in Russia mentre Boris Johnson ha ulteriormente allungato la lista nera degli oligarchi. Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky invece, parlando al Parlamento irlandese, ha nuovamente pungolato l'Europa, criticando la sua "indecisione" nelle sanzioni anti-russe. Parole che Zelensky rivolgerà di persona domani a Kiev a Ursuka Von der leyen.

Rodolfo Ricci

( 7 aprile 2022 )

Magazine

Via Po Cultura

SOLO PER GLI ABBONATI

Intervista a Marco Bosco sceneggiatore di Topolino

  • Email Icon
  • Facebook Icon
  • Twitter Icon
  • Pinterest Icon
Commenta Icona

Libri

L’Italia mancata di Carmen Pellegrino

In queste pagine fluiscono varie riflessioni, una fetta di storia del secondo Novecento e soprattutto la misteriosa scomparsa del professor Federico Caffè

  • Email Icon
  • Facebook Icon
  • Twitter Icon
  • Pinterest Icon
Commenta Icona

Lutto nella letteratura

Addio a Paul Auster

Con la “Trilogia di New York” propose un’articolazione inedita dello storytelling in cui le ombre assumevano contorni più marcati delle presenze concrete

  • Email Icon
  • Facebook Icon
  • Twitter Icon
  • Pinterest Icon
Commenta Icona

FOTO GALLERY

© 2001 - 2024 Conquiste del Lavoro - Tutti i diritti riservati - Via Po, 22 - 00198 Roma - C.F. 05558260583 - P.IVA 01413871003

E-mail: conquiste@cqdl.it - E-mail PEC: conquistedellavorosrl@postecert.it