Sabato 27 aprile 2024, ore 3:03

Sicurezza

Mondiali in Qatar, a Milano "cartellino rosso" per la Fifa

di Vanni Petrelli

Altro che “festa mondiale”: con oltre 1.300 vittime ed una media di 2,5 morti al giorno, i cantieri per i Mondiali di Calcio in programma nel 2022 in Qatar rappresentano la più grande strage che la storia moderna dello sport ricordi. E senza un intervento deciso della Fifa e della comunità internazionale, al fischio di inizio, tra 6 anni, si potrebbero contare più di 4mila morti! La denuncia arriva dalla Bwi, il sindacato mondiale delle costruzioni, ed in Italia è stata portata agli onori della cronaca dai sindacati di categoria Filca-Cisl, FenealUil, Fillea-Cgil, anche grazie a manifestazioni “plateali” in occasioni di eventi sportivi, come accaduto nei mesi scorsi a Torino, Firenze e Napoli. Domani sarà la volta di Milano, sotto i riflettori perché ospita la finale di Champions League: dalle 15 alle 18 Filca, Feneal e Fillea saranno in Piazza San Carlo per spiegare ai cittadini ed ai tifosi cosa sta accadendo in Qatar, e per distribuire a tutti la “Tarjeta Roja a la Fifa”, il cartellino rosso che è il simbolo della protesta. “Nei cantieri dei mondiali – spiega Fabio Del Carro, segretario generale della Filca milanese – ci sono più di un milione di operai che vivono in condizioni disumane, affamati, assetati, con turni di 16 ore, esposti a temperature estreme, ammassati in alloggi fatiscenti e sottoposti alla kafala, un sistema di reclutamento che di fatto li rende schiavi. Le morti nei cantieri avvengono solo in minima parte per incidenti, meno di un terzo. La gran parte degli operai muore per suicidio e per infarto, causato dalle condizioni climatiche proibitive nelle quali sono costretti a lavorare e a vivere”. I sindacati denunciano il comportamento della Fifa, che “non si è mai preoccupata di intervenire sul comitato organizzatore per imporre il rispetto dei diritti umani nei cantieri in Qatar. Per questo, da due anni in tutto il mondo i sindacati delle costruzioni, le organizzazioni umanitarie, numerosi coraggiosi giornalisti, molti dei quali arrestati, continuano senza sosta nell'attività di sensibilizzazione su questa strage e per denunciare la responsabilità della Fifa e del suo ex presidente, Blatter, i cui interessi, come le cronache giudiziarie ci hanno confermato, erano decisamente altri”.

La campagna mondiale della Bwi è particolarmente attiva in Italia, grazie al sostegno ed all’entusiasmo del tre sindacati di categoria: “Ci siamo mobilitati su più fronti - spiega Franco Turri, segretario generale della Filca – riscontrando sempre grande attenzione su questa tragedia. Ricordo i flash mob davanti ad alcuni stadi di Serie A, il confronto con i vertici della Figc, il pressing sui nostri siti e sui social. Le nostre richieste sono essenzialmente cinque: l’abolizione del sistema Kafala e del visto di uscita, che è un sistema di moderna schiavitù che sfocia nel lavoro forzato e nello sfruttamento estremo; il diritto dei lavoratori ad organizzarsi in sindacati indipendenti; il rafforzamento del sistema di ispezione del lavoro; un sistema di vertenze di lavoro più efficace; il divieto di confiscare i passaporti e il divieto di tasse di reclutamento illegale”, ha concluso Turri. Ora con la nuova presidenza Fifa si aprono nuovi spiragli: nei giorni scorsi la Bwi ha inviato una lettera al neopresidente Infantino, sollecitando un incontro ed augurando che si trasformi in atti concreti il suo recente annuncio circa la creazione di un organo di controllo indipendente per garantire condizioni di lavoro dignitose nei cantieri del Qatar. In Italia è possibile seguire e sostenere la campagna su Twitter (@ediliNONschiavi, hashtag #uncalcioallaschiavitù) e su Facebook (uncalcioallaschiavitù).

( 27 maggio 2016 )

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