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Terremoto tra Iran e Iraq, oltre 400 per ora le vittime

È salito a 407 il numero dei morti accertati in seguito al violento terremoto di magnitudo 7.3 che la notte scorsa ha colpito le aree di confine tra Iran e Iraq. Lo ha reso noto un responsabile dell’ente preposto ai soccorsi, aggiungendo che la maggior parte delle vittime sono in territorio iraniano. Oltre 200 persone sono intrappolate sotto le macerie di un complesso residenziale a Sarpol Zahab, la città dell’ Iran più colpita. Il Papa si è detto "profondamente addolorato e assicura la sua solidarietà nella preghiera. Il premier Gentiloni ha offerto l’aiuto dell’Italia. -

”Italia vicina a chi soffre e pronta a offrire aiuti ai paesi colpiti”, scrive in un tweet il presidende del Consiglio Paolo Gentiloni. Mentre l'Alto rappresentante per la politica estera Ue Federica Mogherini, intervenuta prima del Consiglio Esteri-Difesa di oggi, ha assicurato il sostegno dell’Unione europea le autorità di Iran e Iraq a far fronte alle conseguenze del terremoto. Quanto accaduto al confine fra i due paesi, ha osservato, "è in cima ai nostri pensieri. Voglio esprimere tutta la mia solidarietà alle famiglie delle vittime e offrire alle autorità della regione la nostra disponibilità per qualsiasi cosa possano ritenere utile: sappiamo cosa significa affrontare un terremoto di tale intensità".

Nel Kurdistan iracheno, intanto, c’è allarme per due dighe nelle vicinanze dell'epicentro del sisma."La diga di Darbandikan ha subito dei danni a causa di una frana nel monte adiacente che ha causato la caduta di massi sul corso d'acqua dell'impianto oltre al crollo di abitazioni vicine", hanno detto sia il ministro dell'Agricultura della regione autonoma del Kurdistan Abdul Sattar Majid che il ministro iracheno per le Risorse Idriche Hassan al Janabi, come riporta la tv satellitare al Sumaria.

Il ministro curdo ha invitato la popolazione di allontanarsi dalla diga."La diga di Hamrin è in una situazione buona e sembra che non abbia subito crollo o danni", ha precisato il ministro al Janabi secondo il quale anche nella più lontana e ben più grande diga non sono giunte notizie di danni.

( 13 novembre 2017 )

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