La seconda giornata delle consultazioni del presidente della Repubblica Sergio Mattarella per risolvere la crisi di governo inizia oggi alle 10 con l’incontro con il Gruppo parlamentare Misto, seguito da quello della Camera. L’elenco in agenda per oggi è fitto: ben 17 incontri con varie formazioni politiche. Il calendario prevede oggi in pratica la salita al Colle dei gruppi minori. Mentre domani tocca agli altri, dal Pd al M5S a Forza Italia, passando da Ncd ai verdiniani di Ala. La prima delegazione ad essere stata ricevuta allo Studio alla Vetrata dal presidente Mattarella era composta da vari componenti del gruppo Misto: Francesco Campanella (Si-Sel), Maria Mussini (indipendente) e Maurizio Romani (Idv). A seguire in Südtiroler Volkspartei; Udc, Psi, Unione Sudamericana emigrati italiani, Fare!-Pri. Nel pomeriggio alle 16 sale al Colle la rappresentanza di Fratelli d’Italia. E alle 19 la Lega Nord, la cui delgazione non sarà guidata dal segretario Matteo Salvini ma dal vicesegretario Giancarlo Giorgetti.
Obiettivo del Presidente Sergio Mattarella è chiudere la partita più in fretta possibile. È probabile una giornata domenicale di riflessione e poi l’incarico lunedì. Ieri il primo a incontrare Mattarella è stato il presidente del Senato, Pietro Grasso, seguito dalla presidente della Camera, Laura Boldrini, e dal presidente emerito Giorgio Napolitano.Da registrare piccoli aggiornamenti rispetto a quello diramato nella giornata di mercoledì. La Lega Nord ha anticipato la sua 'salita' al Colle da sabato mattina a stasera, mentre la delegazione di Fi ritarda di quattro ore (dalle 12 alle 16), nella giornata di sabato, il suo incontro il con il presidente della Repubblica.
Le forze politiche sono ferme sulle loro posizioni, bloccate da veti incrociati. Ma il capo dello Stato sembra determinato a chiudere in fretta, nella consapevolezza del fatto che il Pd rimane il partito di maggioranza e che non si può non tenere conto di quello che dirà al Quirinale sabato prossimo. Renzi, che ieri è tornato in famiglia dalla sua Pontassieve controlla a distanza. La prima opzione del Colle resta un reincarico allo stesso premier, che però ha fatto capire di essere indisponibile, a meno che le opposizioni (o almeno una parte di esse) si dichiarino disponibili a entrare in un governo di responsabilità nazionale. L’alternativa per il premier è andare alle urne, subito dopo la sentenza della Consulta sull’Italicum, prevista il 24 gennaio.
”Ho promesso al Presidente Mattarella, con cui i rapporti non sono buoni ma perfetti, il massimo supporto e la massima disponibilità per risolvere questa brutta situazione e superare la crisi” ha affermato il Presidente del Consiglio dimissionario, Matteo Renzi, conversando con 'Il Messaggero'. Renzi ha aggiunto ”Ormai sono una sfinge, mi sono tolto di mezzo e aspetto di vedere cosa succede. Avete visto in quale palude ci siamo cacciati con il NO al referendum? Crisi, inciuci, trame e governi balneari”.