Sale la pressione fiscale, scende il potere d’acquisto delle famiglie, falcidiato dall’inflazione, migliorano ancora i dati sul deficit statale. Lo evidenzia l'Istat nella sua nota trimestrale sui conti della Pa.
Nel secondo trimestre 2022 la pressione del fisco è stata pari al 42,4%, in aumento di 0,3 punti percentuali rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente. Il potere d'acquisto delle famiglie, spiega l’Istituto di statistica, “ha registrato una flessione lieve nonostante l’impatto negativo dell'aumento dei prezzi”. Il tasso di risparmio delle famiglie è diminuito di 2,3 punti percentuali attestandosi tuttavia “ancora su livelli più alti rispetto al periodo pre-pandemico”.
Nel secondo trimestre dell'anno il reddito disponibile delle famiglie consumatrici è aumentato dell’1,5% rispetto al trimestre precedente, mentre i consumi sono cresciuti del 4,1%. L’Istat specifica però come la propensione al risparmio delle famiglie consumatrici è stata pari al 9,3%, in diminuzione di 2,3 punti percentuali rispetto al trimestre precedente.
Il potere d’acquisto delle famiglie, continua l’Istituto di statistica, è lievemente diminuito rispetto al trimestre precedente (-0,1%).
Quanto alle imprese, la quota di profitto, pari al 39,6%, è rimasta invariata rispetto al trimestre precedente. Il tasso di investimento delle società non finanziarie, pari al 25,0%, è aumentato di 0,5 punti percentuali rispetto al trimestre precedente. Si conferma, spiega l’Istat, “il trend crescente del tasso di investimento delle società non-finanziarie, rimane stabile sui minimi della serie storica dal 1999 la quota di profitto”.
Quanto ai conti pubblici, la nota trimestrale evidenzia che “nel secondo trimestre dell’anno, l’indebitamento delle amministrazioni pubbliche sul Pil si è marcatamente ridotto in termini tendenziali proseguendo il suo percorso di miglioramento iniziato nel primo trimestre”. Nel secondo trimestre 2022 l'indebitamento netto in rapporto al Pil è calato del 3,1% e addirittura del 7,6% rispetto allo stesso trimestre del 2021. Mentre l’indebitamento al netto degli interessi passivi è risultato positivo, con un’incidenza sul Pil dell'1,6% (-3,7% rispetto al secondo trimestre del 2021). Il saldo corrente delle amministrazioni pubbliche è stato anch’esso positivo, con un'incidenza sul Pil dello 0,8% (-0,7% nel 2021).
Ilaria Storti