Dopo una lunga e difficile trattativa, va in porto anche il rinnovo del contratto della dirigenza scolastica. Si chiude così il cerchio dei rinnovi del comparto dell’istruzione e ricerca. “Il contratto della dirigenza - commenta Maddalena Gissi, segretaria generale Cisl Scuola - si colloca in modo coerente nel contesto definito dal contratto di comparto, condividendone modelli, valori e obiettivi. Assegna al dirigente scolastico un ruolo chiave nella comunità scolastica, riconoscendone e valorizzandone la leadership educativa”. L’accordo prevede un aumento di 135 euro mensili, a decorrere da gennaio 2018, e prevede la attesissima piena equiparazione, entro il 31 dicembre, ai dirigenti pubblici dello stesso comparto per quanto riguarda la retribuzione parte fissa. Un obiettivo, evidenzia Gissi, “di grande significato politico” e “da tempo perseguito”. “Fondamentale - aggiunge la segretaria generale Cisl Scuola - aver restituito alle relazioni Sindacali temi come la valutazione e le misure riguardanti la prevenzione dello Stress Lavoro-Correlato, così come è molto importante l’istituzione di un comitato paritetico per verificare le ricadute in termini di innovazione. Tra le novità, anche il riconoscimento della possibilità di ottenere il rientro al ruolo di provenienza entro i primi 5 anni di ruolo. Si riconosce inoltre la possibilità di delegare funzioni e potere di firma in caso di assenza, mentre tutti gli obblighi vengono più puntualmente ricondotti agli ambiti delle funzioni organizzative e gestionali proprie della dirigenza scolastica”.Il nuovo contratto, evidenzia ancora Gissi, riconosce le specificità della dirigenza “ma recuperando finalmente una condizione di più giusto equilibrio rispetto all’area della dirigenza pubblica”.
Commenti positivi anche da Via Po. Il contratto, scrive su twitter Annamaria Furlan, premia “lo sforzo di Cisl e Cisl Scuola di assegnare al contratto la valorizzazione della dirigenza, un ruolo chiave nella comunità scolastica, con nuove tutele e strumenti di partecipazione”.
“Il risultato ottenuto risponde all’intento di restituire alcune materie al novero delle relazioni sindacali - aggiunge il segretario confederale Cisl, Ignazio Ganga .- In tal senso, l’auspico è che l’esercizio pattizio, su materie specifiche di contrattazione, non debba più essere sopravanzato dalla legge, in particolare rispetto al tema del rapporto di lavoro”. Per la Cisl si tratta “di un contratto ‘ponte’ molto importante che apre al negoziato per il triennio 2019/21”. Negoziato rispetto al quale, evidenzia Ganga, sul tavolo di trattativa della Manovra, “non riscontriamo ancora le attese del nostro sindacato in ordine alle condizioni economiche utili per il prossimo rinnovo”.