Giovedì 25 aprile 2024, ore 6:17

Sindacato 

La strada della ripartenza 

La fase che stiamo vivendo è ”dura, sofferta, complessa”. Una fase che ”non ammette sterili contrapposizioni”. La pandemia permanente e l’aggressione criminale della Russia all’Ucraina sono emergenze che richiedono misure e risposte ”urgenti e strutturali”. I prossimi mesi saranno dunque ”decisivi per determinare il futuro del nostro Paese. Per questo, una volta superata la tornata elettorale, sarà indispensabile ripristinare quel clima di dialogo e confronto tra istituzioni e parti sociali che è stato fondamentale per superare le fasi più critiche della nostra storia”. Parte da questa ineludibile premessa il messaggio forte che la Cisl, attraverso le proposte contenute nell’Agenda sociale, invia alle forze politiche impegnate in campagna elettorale, ma anche al Governo che verrà, alle imprese e agli altri sindacati.
Illustrando in conferenza stampa i contenuti dell’Agenda sociale Cisl, il segretario generale Sbarra ha posto l’accento sull’escalation dei prezzi energetici che ”rischia di mettere in discussione intere filiere produttive e se non governata di far sparire un milione di posti di lavoro da qui alla fine dell’anno”. In Europa, osserva Sbarra, occorre ”conquistare un price-cap, realizzare un nuovo Recovery che punti alla sovranità energetica continentale, rifinanziare il Fondo Sure e applicare una minimum tax alle multinazionali”. Sul piano nazionale serve subito un nuovo decreto che assicuri ”sostegni a imprese e famiglie, lavoratori e pensionati e metta in campo una nuova cig scontata per le aziende che non licenziano”. E ancora: integrazione al reddito delle persone, tetto sociale al costo dell'elettricità, azzeramento Iva sugli acquisti di beni di largo consumo per le fasce deboli. ”Vanno accelerati gli investimenti sulle infrastrutture energetiche a partire da rigassificatori, termovalizzatori, maggiore estrazione di gas, combustibili verdi, rinnovabili”. Il tema delle risorse ”non può diventare un alibi: va affrontato alzando ulteriormente il prelievo sugli extra profitti, redistribuendo l’extra gettito Iva, reinvestendo risorse allocate su decreti inattuati. E valutando, se necessario, anche uno scostamento di bilancio. Quello che non mettiamo oggi sulla coesione, rischiamo di pagarlo domani moltiplicato per tre in termini di spesa assistenziale”.
Al centro dell'Agenda Cisl anche il Pnrr che ”non va rinegoziato, semmai aggiornato alle nuove situazioni”. Sul fronte lavoro, ”chi assume a tempo indeterminato deve essere sostenuto con sgravi fiscali, incentivi, detassazione. Bisogna far pagare di più i contratti a termine”. Quanto ai salari minimi legali ”non solo non risolverebbero il problema, ma porterebbero milioni di persone nel sommerso o fuori dai buoni contratti. Dobbiamo aumentare salari, stipendi e retribuzioni sostenendo e rafforzando la contrattazione e la bilateralità e tagliando le tasse sul lavoro”.
La previdenza ”va riformata su criteri di sostenibilità sociale, flessibilità in uscita, maggiore inclusività per giovani e donne; per il sistema fiscale ”indichiamo la via di una riforma complessiva che sgravi le fasce medie e popolari del lavoro e delle pensioni, rispettando il principio di progressività”. Altrettanto importanti sono per il leader Cisl "nuove politiche industriali e infrastrutturali, il rilancio delle politiche sociali e per la famiglia, il riscatto del Mezzogiorno”. Come pure una revisione della riforma del Titolo V che rafforzi la coesione territoriale. ”C’è un progetto-Paese da definire con il fronte sociale riformatore e che presuppone anche una svolta sulla partecipazione dei lavoratori nelle decisioni e negli utili d'impresa”.
Rispondendo ai giornalisti, il numero uno di Via Po ha sottolineato che ”con Cgil e Uil ci sono tante cose che ci uniscono e tantissima attività unitaria quotidianamente per gestire aziende in crisi e rinnovare i contratti. Ma nei mesi passati abbiamo avuto dei distinguo sullo sciopero generale: di fronte ad interlocutori che discutono quotidianamente con te era sbagliato rispondere con quell’arma di mobilitazione”. Inoltre ”noi pensiamo che al Paese, oggi, serva una rappresentanza sindacale con un profilo centrato sulla responsabilità, sul pragmatismo, sull'autonomia dalla politica, sulla valorizzazione della contrattazione, sul terreno vero della concertazione. Non serve un'azione sindacale centrata, invece, sulla contrapposizione e sull'antagonismo”.
Quanto al prossimo Governo ”lo giudicheremo sui contenuti e in primis sulla nuova legge di stabilità e sulla capacità di confronto con le parti sociali”.
Ed ecco la road map della Cisl in 12 proposte.
Statuto della Persona nel mercato del lavoro. Sbloccare investimenti produttivi che generino occupazione stabile e ben contrattualizzata. Nuovi diritti e nuove responsabilità, a cominciare dalla formazione perpetua a cui legare sostegno al reddito e strumenti pubblici e sussidiari di politica attiva, che passano anche dal miglioramento del Reddito di Cittadinanza. Passaggio dalle sole tutele sul posto di lavoro a quelle nel mercato del lavoro.
Previdenza equa ed inclusiva. Va costruita una riforma che garantisca meccanismi di flessibilità in uscita nel solco dei criteri di equità, inclusione e sostenibilità sociale. Quota 41 è una parte della proposta complessiva della Cisl, che include anche: pensione contributiva di garanzia per i giovani; sconti contributivi per le madri; sostegno pubblico all'adesione alla previdenza complementare; maggiore supporto ai lavoratori precoci, estensione della platea dei lavori usuranti e dell'Ape sociale per quelli gravosi; possibilità di andare in pensione a partire dai 62 anni di età ed un nuovo adeguamento dell'assegno pensionistico al costo della vita.
Fisco, questione di giustizia. Ridurre il peso del fisco su lavoratori e pensionati, garantendo il principio della progressività. Innalzare la no tax area per le fasce deboli, abbassare le prime aliquote Irpef, estendere e rafforzare le detrazioni, premiare le aziende che investono su occupazione, sicurezza, ricerca e formazione. Le risorse recuperate da una più incisiva lotta all'evasione vanno allocate sulla riduzione delle imposte.
Nuova politica dei redditi. La contrattazione deve essere al centro della politica dei redditi. Vanno rinnovati e innovati tutti i contratti pubblici e privati. È inoltre necessario ridefinire l'indice Ipca alla luce dall'incremento dei prezzi dell'energia importata. La Cisl ribadisce il proprio no ad un salario minimo per legge.
Governance partecipata del Pnrr. Entro fine anno è necessario realizzare i 55 obiettivi previsti per ottenere la seconda tranche di aiuti. L'esperienza di governance partecipata deve proseguire ed essere realizzata anche a livello locale. Progetti e riforme devono rispettare forti condizionalità sociali, vincolando l'erogazione delle risorse ad incrementi occupazionali, specialmente femminili e giovanili, al sostegno delle aree deboli, ad interventi per la sicurezza sul lavoro, alla regolare contrattualizzazione dei lavoratori.
Pa, scuola, sanità e servizi. Dalla prossima legge di bilancio si devono prevedere piani di reclutamento e stabilizzazione per il superamento del precariato, la formazione e la valorizzazione delle competenze di tutto il personale pubblico.
Mezzogiorno. Il Pnrr ha attributo al Sud il 40% delle dotazioni, ma soltanto una strategia concertata può consentire il pieno e virtuoso impiego delle risorse affrontando i nodi politici, gestionali e di legalità che ne intralciano il corso.
Investimenti e sostenibilità. Le grandi transizioni digitali, ecologiche, tecnologiche impongono di accrescere le risorse destinate alla ricerca e allo sviluppo insieme alla riqualificazione del capitale umano e alla salvaguardia del territorio, contrastando la criminalità attraverso patti territoriali per la legalità.
Famiglia e politiche sociali. Interventi a favore della natalità con politiche di sostegno alle famiglie e promuovendo la conciliazione vita-lavoro e la parità di genere. Vanno rilanciate le politiche abitative e approvata la legge delega sulla non autosufficienza.
Migranti. Il Trattato di Dublino va riformato prevedendo la condivisione di responsabilità tra gli Stati dell'Unione europea. Occorre incrementare gli ingressi programmati sul prossimo decreto flussi e riconoscere cittadinanza piena ai figli e alle figlie degli immigrati attraverso forme di Ius Scholae.
Partecipazione, orizzonte strategico. La partecipazione va costruita e diffusa cominciando dal basso, attraverso una forte valorizzazione della contrattazione nazionale e di secondo livello. I tempi sono maturi anche per una legge che promuova forme di vera cogestione, come previsto dall'articolo 46 della Costituzione, con consigli di sorveglianza composti anche da rappresentanti dei lavoratori, insieme al rilancio del ruolo della partecipazione finanziaria attraverso la valorizzazione dei piani di azionariato dei dipendenti e maggiori prerogative dei fondi bilaterali.
Riforme istituzionali. Avviare una riflessione sulla riforma del Titolo V della Costituzione per garantire un migliore coordinamento tra i vari livelli istituzionali. Eventuali modelli di autonomia rafforzata non devono minare la coesione nazionale.
Giampiero Guadagni

( 13 settembre 2022 )

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