Partecipazione e competenze al centro dell’accordo firmato da sindacati e Manfrotto sul contratto integrativo. Ma non solo. L’azienda controllata dalla britannica Vitec, che produce treppiedi per macchine fotografiche e ha due stabilimenti a Cassola (Vicenza) e Feltre (Belluno), punta con decisione anche sul welfare.
E’ la partecipazione, però, il piatto forte dell’intesa. I lavoratori non saranno coinvolti direttamente nella governance, come accadrà invece nella ex Alcoa rilevata da Sider Alloys, ma saranno coinvolti costantemente grazie all’obbligo che l’azienda ha assunto di informare un loro rappresentante prima dell’approvazione del piano strategico.
Il capitolo formazione sarà invece gestito attraverso una serie di percorsi che, con il supporto di Adapt (Associazione per gli studi sul lavoro fondata dal professor Marco Biagi), vedranno l’università accanto all’azienda e ai sindacati.
Positivo il giudizio della Fim: “Si tratta di un accordo molto innovativo che tutela i lavoratori e accompagna la trasformazione verso l’industria 4.0”, commenta il segretario generale Marco Bentivogli, secondo cui l’intesa “rafforza le relazioni sindacali e pone l’accento sulla responsabilità sociale dell’impresa e sullo sviluppo sostenibile e riafferma il ruolo decisivo della partecipazione e della crescita delle competenze dei lavoratori, per un’azienda che vuole guardare avanti”.
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