Il governo sblocca i fondi per il rinnovo dei contratti pubblici. I ministri Madia e Padoan hanno firmato il dpcm che sblocca le risorse per contratto, assunzioni e riordino Pa. Ora, manca soltanto la decisione finale della Corte dei Conti. “Continuiamo nella tabella di marcia - ha la ministra della Funzione Pubblica - rispettando tutti gli impegni presi con il sindacato fin dall'accordo del 30 novembre”.
”Si confermano le preoccupazioni sempre dette: manca ancora la metà dello stanziamento delle risorse per arrivare a 85 euro medi, ci aspettavamo qualcosa in più”. Così il segretario confederale della Cisl, Maurizio Bernava, sostenendo che ”ora che il Def e la prossima legge di Bilancio dovranno completare il quadro delle risorse. Vogliamo che il Governo continui il dialogo con il sindacato, non sottovalutando l’urgenza dei rinnovi contrattuali”. Per Bernava, oltre che sulle risorse, è necessario ”riaprire il discorso sulle regole, ovvero sul Testo Unico del pubblico impiego, visto che il ministero si era impegnano a riprendere il conforto dopo l’approvazione in Cdm per valutare degli aggiustamenti”. L’obiettivo è, rimarca, ”arrivare a relazioni sindacali innovative, dando la possibilità ai dipendenti pubblici di partecipare ai risultati da raggiungere a livello di singolo ente, come sottoscritto nell’intesa del 30 novembre”. Ciò, aggiunge il sindacalista, in base a ”obiettivi condivisi e verificabili, da premiare nell’ambito della contrattazione di secondo livello, prevedendo anche benefici fiscali”
Inoltre Madia ha annunciato a breve la direttiva Aran per riavviare la contrattazione. “Spero - ha spiegato - che tutto insieme, compreso la parte normativa, possa poi portare le parti a firmare presto un nuovo contratto”. Per i contratti pubblici sono già stati stanziati 300 milioni per il 2016, 900 milioni per il 2017 e 1,2 miliardi entro il 2018 per una cifra complessiva intorno ai 2,4 miliardi di euro. Le risorse che ancora mancano per garantire aumenti medi di 85 euro lordi al mese, così come scritto nell'accordo del novembre scorso, saranno reperite con le prossime manovre finanziarie.
Madia ha confermato poi che l'intesa con Regioni e Comuni per i decreti bis su partecipate e 'furbetti del cartellino' potrebbe arrivare già domani. La ministra spiega come si sia «lavorato tanto e bene» per giungere a un accordo, «possibile già domani», in occasione della Conferenza unificata e di quella Stato-Regioni.
A margine dell'incontro a palazzo Vidoni sul digitale e gli open data, Madia ha sottolineato che «si sta lavorando ancora in queste ore» per definire l'intesa, in particolare ”si sta discutendo della soglia di fatturato» sotto cui tagliare le partecipazioni. Ma, assicura, «non ho preoccupazioni e se l'intesa non sarà domani sarà la prossima volta”.