Sabato 22 marzo 2025, ore 23:04

Economia 

Partecipazione al lavoro, grande riforma istituzionale 

Una grande riforma istituzionale. Così il segretario generale Sbarra definisce la proposta di legge elaborata dalla Cisl sulla partecipazione e sulla democrazia economica. Giovedì mattina in Piazza del Popolo a Roma il via alla raccolta di firme a sostegno delle legge di iniziativa popolare. Sottolinea Sbarra: ”I tempi sono maturi a 75 anni della nostra Carta costituzionale per impegnare le persone a collaborare e cooperare alla gestione, agli indirizzi, agli utili e ai profitti delle proprie aziende”. La partecipazione ”incrocia tutte le grandi sfide che il Paese ha davanti, aiuta a migliorare ad aumentare i salari, a stabilizzare e qualificare il lavoro, a recuperare quote di produttività, a lavorare sul tema della sostenibilità sociale, sulla riduzione dell'orario di lavoro, investire su salute e sicurezza e contrastare le delocalizzazioni industriali”. La Cisl lanciamo un forte segnale: ”Investiamo sulla partecipazione, invitiamo tutti cittadini a sostenere la nostra iniziativa sottoscrivendo questa proposta di legge. Si tratta di una grande iniziativa che ci aiuta a innovare le relazioni sindacali, a migliorare la contrattazione collettiva, a far crescere una migliore cultura partecipativa nei luoghi di lavoro. Il Paese ha bisogno di questo, nel momento in cui la politica discute di presidenzialismo, premierato, la Cisl la invita a discutere anche di partecipazione. Così diamo attuazione all'articolo 46 della Costituzione”.
La relazione di mercoledì del Governatore di Bankitalia Visco ha messo, tra l'altro, in giusta evidenza una questione salariale rovente, ulteriormente aggravata dall'inflazione che invoca la costruzione comune di una nuova ed efficace politica dei redditi fondata sulla centralità delle relazioni sociali e industriali. Sbarra rimarca che il salario minimo si deve fare estendendo i contratti nazionali. ”Serve un accordo triangolare tra Governo, sindacato e imprese per agire, senza demagogia, su leve concrete che attraversano il fisco, la contrattazione, il rinnovo di tutti i contratti pubblici e privati, l'incremento e la redistribuzione della produttività, il contrasto alla speculazione, la calmierazione di prezzi e tariffe”. In questo ambito, spiega ancora Sbarra, ”pensiamo si debba anche considerare una legge che garantisca l'erga omnes ai trattamenti economici complessivi dei contratti nazionali maggiormente applicati, settore per settore, secondo i dati già in possesso dell'Inps. Solo estendendo i contenuti dei contratti nazionali leader, come peraltro indica per il nostro Paese la Commissione europea, possiamo garantire retribuzioni adeguate, assicurando il giusto dinamismo alle dinamiche salariali, scongiurando il rischio di uno schiacciamento verso il basso delle retribuzioni medie, come accadrebbe se il quantum fosse imposto dalla Gazzetta ufficiale”. Conclude Sbarra: ”L'auspicio è che, anche grazie al nuovo Osservatorio anti-inflazione annunciato dalla presidente Meloni, si creino subito le condizioni per arrivare a questo importante obiettivo”.
E appunto la partecipazione può rafforzare i salari ed essere leva per uno sviluppo socialmente sostenibile. Il testo proposto dalla Cisl punta a dare piena attuazione all'articolo 46 della Costituzione, promuovendo e incentivando la democrazia economica e la partecipazione gestionale, finanziaria, organizzativa e consultiva dei lavoratori alle imprese. La proposta si articola in 22 articoli suddivisi in 9 titoli ed hanno l'ambizione di cambiare profondamente il modello economico. Una rivoluzione tutta dal basso, prima con una raccolta di firme su una proposta di legge di iniziativa popolare e poi attraverso la contrattazione. Sarà questa la priorità strategica della Cisl per i prossimi mesi e anni: favorire una svolta nell'economia del Paese, grazie a un diverso rapporto fra lavoratori e imprese pubbliche e private. Senza imporre nulla per legge, ma valorizzando gli accordi contrattuali.
Giampiero Guadagni

( 1 giugno 2023 )

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