Un’intesa complessiva e organica per la tutela effettiva dei diritti dei rider, che orienta i firmatari verso un chiaro inquadramento dei ciclo-fattorini addetti alla consegna di alimenti come lavoratori subordinati e che punta, anche attraverso un albo delle imprese e un marchio etico, a far crescere tra i consumatori la consapevolezza sulla “sostenibilità etica” della scelta fatta dalle aziende aderenti. È il senso del protocollo firmato in Toscana tra Cgil, Cisl, Uil, alcune aziende toscane di food delivery e il comitato regionale consumatori utenti, sotto l’egida della Regione. Le linee guida si fondano su due pilastri e impegnano le parti a sgombrare il campo dalle storture dell’organizzazione del lavoro di cui in questo settore da tempo si discute. Il primo pilastro riguarda dignità, salute e sicurezza, formazione e informazione, igiene alimentare, con indicazioni precise e strumenti che anche la Regione dovrà mettere in campo. Il secondo definisce le forme attraverso cui le imprese garantiranno la piena applicazione contrattuale, assicurativa e previdenziale. In sostanza si prevede di applicare la disciplina del lavoro subordinato ai rider, garantire coperture assicurative e previdenziali, utilizzare modalità di assegnazione dei turni equi e trasparenti, oltre a fornire i lavoratori di dispositivi di sicurezza e tutelare i diritti sindacati. Verranno poi creati un albo delle imprese e un marchio etico, che renderà riconoscibile agli occhi dei consumatori le aziende che assicurano un certo standard di diritti. “Questo protocollo - spiega Ciro Recce, segretario generale Cisl Toscana, che lo ha sottoscritto - è importante per i diritti e la sicurezza ed è il risultato di un lavoro lungo (con un forte e proficuo impegno della Fit) e organico, certamente più utile degli interventi spot. Non basta infatti una legge a migliorare le cose, se non c'è una condivisione degli obiettivi, che è proprio l'approccio che ha portato a questo protocollo, basato su concertazione e condivisione. Ora speriamo che anche le altre aziende del settore lo recepiscano, dimostrando di avere a cuore etica e qualità, per i loro lavoratori e per i loro clienti.” Sul fronte aziendale infatti hanno sottoscritto il protocollo le società locali Robin Food, Tadan, Sviluppo P.G. (Runner Pizza), La Consegna, Montegrappa, mentre sono rimasti per ora fuori i grandi gruppi internazionali. Il presidente della Toscana, Eugenio Giani, si dice però “convinto che mettere a un tavolo le più autorevoli sigle della rappresentanza sindacale e i rappresentanti di questi giovani è come mettere di fronte alle proprie responsabilità i grandi player.” Di certo è un protocollo innovativo, a livello nazionale, per i diritti di questa categoria di lavoratori, come sottolinea l’assessora regionale al lavoro, Alessandra Nardini: “La Toscana dimostra di essere terra di diritti sul lavoro. Questo è importante perché i rider sono l'emblema delle nuove forme di lavoro e il lavoro deve essere dignità, sicurezza e portatore di salute, e da questo punto di vista il nostro è un impegno concreto.”
Alberto Campaioli