Martedì 30 aprile 2024, ore 8:09

Assemblea organizzativa 

Sbarra: patto sociale con chi ci sta 

La Cisl rilancia l’idea di un nuovo e moderno patto sociale per unire il Paese su obiettivi strutturali non più rinviabili. Un accordo tra istituzioni, sindacati e imprese per sciogliere quei nodi di sistema che frenano qualità e quantità dell'occupazione, aumento di salari e pensioni, sicurezza sul lavoro, formazione e politiche attive, nuove strategie e relazioni industriali, investimenti e produttività. Una linea, quella dettata martedì mattina dal segretario generale Sbarra in apertura dell'assemblea organizzativa della confederazione, che deve fare i conti con la diversità di vedute con Cgil e Uil. Per Sbarra, però, l'intesa ”non può più aspettare”. Questa è la sfida, ”se vogliamo aiutare il Paese a risollevarsi dall'emergenza pandemica, dell'inflazione e dell'impatto forte di due guerre. Dobbiamo costruire insieme, lavorare insieme. E la via è quella di un grande patto con chi ci sta. Per noi la via è quella del dialogo senza escludere il conflitto quando serve”.
Con Cgil e Uil ”molti obiettivi rimangono comuni, abbiamo piattaforme unitarie su tanti temi. Noi nella manovra vediamo misure positive e punti di debolezza, per noi oggi bisogna concentrarci sul miglioramento della legge di bilancio e andare oltre”. In questa fase ”è differente il giudizio sui risultati, oggi il sindacalista non può vendere sogni, ma deve fare i conti con la realtà e nella difficile realtà di questa stagione costruire risultati e conquiste per le persone che rappresenta”, D’altra parte, ”il pluralismo sindacale è una ricchezza. E non è la prima volta che in questo Paese ci sono posizioni articolate: è successo nel 1984 con l'accordo di San Valentino. Ci sono state discussione molto articolate ai primi anni '90 con i grandi accordi di concertazione. Il tema oggi è quale modello sindacale serve a questo Paese per sostenere la transizione e stare dentro il cambiamento”. Sbarra ha ribadito ”il rifiuto categorico di sottostare a una supposta egemonia di aree sindacali movimentiste o di partiti che cercano sostegni e cinghie di trasmissione”. Anche perché ”la Cisl è un sindacato che non si parla addosso, non si rifugia in nessuna comfort zone ideologica, politica e neanche organizzativa. Invece, sfida se stessa con il coraggio e l'ambizione di chi vuole esserci per cambiare”. Il leader sindacale ha ricordato che la federazione dei medici della Cisl scenderà in piazza ”con uno sciopero il 18 dicembre insieme con altre sigle” per impegnare il Governo a migliorare il capitolo sanità della legge di bilancio. E dopo le prese di posizione sugli scioperi del vicepremier e ministro delle Infrastrutture Salvini, il numero uno di Via Po osserva: ”Siamo aperti a ogni prospettiva di migliorare, rafforzare la legislazione, che in Italia è abbastanza chiara e niente lascia all'immaginazione. Bisogna rispettare quelle norme, cosa che ha sempre fatto la Cisl rispettando la commissione di garanzia che deve rimanere un luogo autonomo, indipendente, dalla politica. E bisogna contemperare il giusto esercizio del diritto di sciopero con l'altrettanto giusto e doveroso diritto dei cittadini ad avvalersi dei servizi pubblici essenziali. Non c'è nulla da cambiare, si può sicuramente migliorare. Siamo aperti al confronto, al dialogo. Ma nessuno pensi di mettere minimamente in discussione il diritto costituzionale allo sciopero generale. Alzeremmo veramente le barricate".
La Cisl inoltre vuole battersi "sul piano contrattuale e non solo contro ogni discriminazione di genere, per una giusta educazione sentimentale, per rafforzare gli anticorpi contro ogni forma di patriarcato e maschilismo, per rompere finalmente quel tetto di cristallo che ostacola l'inclusione, la conciliazione e la competizione alla pari delle donne nel mercato del lavoro”.
Intanto la Cisl cresce anche nei numeri. Infatti nel triennio 2020-2022 ha registrato una crescita di iscritti delle federazioni attive di 49.252 unità, con una incidenza del 33,32% di under 30 (23,61% 18-25 anni e del 9,73% 26-30 anni). Lo ha fatto sapere la segretaria organizzativa della Cisl, Daniela Fumarola, nella sua relazione all'assemblea nazionale. ”In questo tempo inedito, la nostra organizzazione ha saputo essere protagonista grazie alla guida sapiente e coraggiosa del nostro segretario generale”, ha aggiunto Fumarola che sottolinea: ”Numerose sfide, molteplici situazioni di crisi, hanno visto la Cisl fare scelte anche difficili nel segno della responsabilità, scelte che abbiamo potuto compiere perché certi che ci avrebbero condotto in un porto sicuro”. La sfida è quella di ”essere un sindacato che sa leggere i grandi mutamenti in atto e sa trovare nuove forme di prossimità e innovazione interna, capaci di intercettare e dare risposte ai nuovi bisogni”. La Cisl registra un aumento considerevole nelle pratiche Inas e nell'attività fiscale del Caf che quest'anno ha superato il tetto dei 2.500.000 di modelli 730. Così come c’è un'adesione significativa per le associazioni come Adiconsum, Anteas, Anolf, Iscos. Per tutti, osserva Fumarola, ”i sono ampi margini di progresso da perseguire affinando le scelte e i comportamenti organizzativi, partendo dal promuovere di più e meglio il nostro network dei servizi, con oculati criteri nell'impiego delle risorse, aggiornando costantemente le strategie di sindacalizzazione e di presidio del territorio”. I dati numerici contano, ma, conclude Fumarola, ”dietro questi numeri ci sono le persone con le quali noi sappiamo dialogare. Sono conversazioni umane, empatiche, non simulazioni con gli assistenti vocali di intelligenza artificiale”.
Giampiero Guadagni

( 5 dicembre 2023 )

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