È stata raggiunta l’ipotesi di accordo per il rinnovo del contratto del terzo settore. L’intesa è stata siglata dai sindacati del comparto di Cgil, Cisl e Uil e da Uneba, l’Unione nazionale istituzioni e iniziative di assistenza sociale. L’accordo è valido per il triennio 2017/2019 e riguarda circa 50mila lavoratori.

Fp Cgil, Cisl Fp, Fisascat Cisl, Uil Fpl e Uiltucs spiegano che l’accordo “ha un valore economico complessivo a regime di 80 euro sul livello 4S, di cui 70 di incremento tabellare per 14 mensilità, riparametrati per tutte le altre categorie e posizioni economiche”. Il che corrisponde a un incremento percentuale del 5,27% sul tabellare. Le tranche saranno tre: 20 euro dal primo gennaio 2020, 30 euro il primo dicembre 2020 e 30 euro sul secondo livello, di cui 20 trasferiti sul tabellare nazionale nel caso in cui non si concretizzino accordi di secondo livello. In caso di accordi di secondo livello i 20 euro si sommano al tabellare alla sottoscrizione del prossimo rinnovo.

Per il periodo pregresso, è prevista una una tantum di 100 euro complessivi sul livello 4S, riparametrati per tutte gli altri livelli. Sarà erogata in un’unica rata il 1 febbraio 2021. La maturazione degli scatti di anzianità, spiegano i sindacati, viene congelata dal 1 giugno 2020 fino al 31 dicembre 2022 con la conferma in busta paga dell’erogazione degli importi già maturati. Nell’ottica di “una nuova valorizzazione delle professionalità”, gli importi dei successivi scatti di anzianità avranno una nuova formulazione a cui lavorerà una commissione subito dopo la firma del contratto. La commissione si occuperà anche di concretizzare l’avvio della previdenza integrativa e di potenziare l’assistenza sanitaria integrativa, che aumenterà da 5 a 7 euro, con la costituzione di una gestione co-partecipata.

( 11 dicembre 2019 )