Bene l’intervento finanziario in favore di Acciaierie d’Italia, ma prima di valutarlo occorre capire meglio la natura del provvedimento e la sua entità. Così il segretario generale Fim Roberto Benaglia e il segretario nazionale Fim Valerio D’Alò in una nota congiunta dopo il vertice al ministero dello Sviluppo economico, tra i ministri Giorgetti e Orlando, i vertici di Acciaierie D’Italia e le organizzazioni sindacali nazionali e territoriali.
“Noi - affermano i sindacalisti - chiediamo all’azienda e al Governo che questo sostegno si traduca immediatamente in un impegno aziendale nel recuperare produzione, investimenti e sicurezza sugli impianti, sulle merci e sulla capacità di far ripartire il siderurgico di Taranto che sta letteralmente affondando”. Per il sindacato non è pensabile aspettare le elezioni e l’insediamento del prossimo Governo, ma è fondamentale “che questo Governo mantenga gli impegni presi e la loro titolarità rispetto alla vertenza”.
La Fim sollecita dunque un incontro a fine agosto o inizi di settembre per fare il punto della situazione. “Non bastano dal nostro punto di vista - continuano i sindacalisti - le giustificazioni dei vertici aziendali sull’aumento dei costi dell’energia e sulle difficoltà di liquidità per abbandonare il siderurgico di Taranto e gli altri siti del gruppo e con essi i lavoratori in Amministrazione Straordinaria e dell’indotto in balia della crisi in cui versa il gruppo”. Per questo la Fim, insieme agli altri sindacati, rifletterà all’inizio della ripresa post feriale con tutte le Rsu su come far sentire la propria voce.
Sa. Ma.