Allarme per la decisione del governo russo di procedere al trasferimento temporaneo della sussidiaria russa dell'azienda italiana Ariston Thermo Group, alla russa Gazprom Household Systems Jsc, società produttrice di elettrodomestici che fa capo a Gazprom. Appena avuta la notizia il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, ha avuto una conversazione telefonica con Paolo Merloni, presidente di Ariston, per un confronto sulla situazione in corso e per esprimere la vicinanza del Governo, pronto a tutelare l'azienda in ogni sede. Anche il sindaco di Fabriano, Daniela Ghergo, ha espresso "grande preoccupazione e profonda solidarietà" nei confronti di Ariston Group. "Auspico il pronto intervento del governo italiano - ha aggiunto - e confido in una soluzione della delicata vicenda internazionale che salvaguardi una delle nostre aziende più virtuose, simbolo dell'imprenditoria italiana".
Il gruppo, che opera industrialmente nella Federazione Russa da quasi 20 anni con rapporti molto corretti con le istituzioni locali, ha dichiarato di non essere stato preventivamente informato della decisione ed e' rimasto "estremamente sorpreso da questa iniziativa".
Ad oggi il gruppo Ariston possiede uno stabilimento produttivo dedicato al riscaldamento dell'acqua situato fuori San Pietroburgo (con circa 200 dipendenti diretti e indiretti), che produce prodotti avanzati ad alta efficienza per il mercato interno, un centro di eccellenza per lo sviluppo prodotto locale e un responsabile commerciale ufficio di Mosca (che coordina circa 100 dipendenti attivi anche nelle filiali commerciali locali di tutta la Federazione), tutti operanti sotto il rinomato marchio Ariston. Il gruppo ha generato circa 100 milioni di euro di fatturato nella Federazione Russa nell'anno fiscale 2023 e disponeva di una significativa base patrimoniale per operare nel mercato locale, risultato di quasi due decenni di investimenti.
La Farnesina ha ricevuto oggi l'ambasciatore della Federazione Russa in Italia, che era stato convocato sul caso Ariston, e gli ha espresso "il forte disappunto" per il trasferimento in amministrazione temporanea di Ariston Thermo Rus. Il governo italiano ha chiesto alla Russia di riconsiderare il provvedimento le cui motivazioni - si legge in una nota del ministero - "non trovano fondamento nel diritto". "L'Ambasciatore Guariglia ha espresso il forte disappunto del Governo italiano per tale inatteso provvedimento e ha chiesto chiarimenti all'Ambasciatore Alexey Paramonov sulle sue motivazioni, che non trovano fondamento nel diritto, tanto più considerando che esso è stato adottato nei confronti di un'impresa che ha uno storico radicamento nel Paese e che non ha alcuna connessione con l'attuale situazione di crisi internazionale. Egli ha altresì espresso al suo interlocutore l'auspicio che la Russia possa riconsiderare il provvedimento preso, essendo esso stesso qualificato da parte russa come temporaneo". L'Unione Europea, con un proprio comunicato, ha duramente condannato ieri il provvedimento in parola -prosegue ancora la nota del ministero- che ha colpito anche una azienda tedesca, sottolineando, fra l'altro, come esso rappresenti una ulteriore prova del mancato rispetto da parte della Russia del diritto internazionale.
"La responsabilità per le conseguenze negative" del deterioramento delle relazioni tra Russia e Italia "ricade interamente sulle autorità italiane". Lo ha denunciato l'ambasciatore della Federazione russa, Alexey Paramonov, ricevuto oggi alla Farnesina. L'ambasciatore, si legge nella nota diffusa dalla rappresentanza diplomatica, "ha ricordato agli interlocutori che Mosca ha sempre attribuito particolare importanza alle proficue e reciprocamente vantaggiose relazioni commerciali ed economiche con l'Italia". "La responsabilità per le conseguenze negative del loro deterioramento ricade interamente sulle autorità italiane che hanno sacrificato i reali interessi nazionali della Repubblica per partecipare a sterili e pericolose avventure geopolitiche anti-russe", ha concluso il diplomatico.
Il vice presidente del Consiglio e Ministro degli Affari Esteri Antonio Tajani è in contatto sin dal primo momento con l'azienda e si riserva di approfondire le conseguenze della decisione russa insieme ai partner G7 e UE e di valutare una risposta appropriata. In linea con i partner europei, ed in particolare con la Germania, l'Italia chiede alla Federazione Russa di ritirare le misure adottate contro legittime attività economiche di imprese straniere nel Paese. Le competenti strutture del MAECI, in particolare la direzione generale per il sistema Paese, continuano a seguire e a monitorare la situazione, in stretto raccordo con la nostra Ambasciata a Mosca e la nostra rappresentanza permanente presso l'UE.
Ce.Au.