I lavoratori della Bosch di Bari hanno dato il via libera all’intesa raggiunta a Roma tra azienda, sindacati, Mise e Regione Puglia sul futuro dello stabilimento barese, che scongiura esuberi e impegna la società sulla strada della transizione all’elettrico.
“L’intesa - si legge in una nota di Fim Fiom Uilm Uglm - scongiura il pericolo scaturito dalla dichiarazione aziendale di 700 esuberi e anzi contiene un impegno per il prossimo quinquennio a non chiudere e a non licenziare, ma a ricorrere solo ad ammortizzatori sociali conservativi e a uscite volontarie e incentivate. C’è anche l’impegno a procedere sulla strada della diversificazione industriale, resa necessaria per avviare la transizione tecnologica nell’ambito della sostituzione motore endotermico con quello elettrico”. Attualmente infatti l’80% della produzione è difatti ancora incentrata sul diesel.
Per Donato Pascazio, segretario generale Fim Cisl Bari, ora “occorrerà il contributo delle istituzioni per superare i limiti sugli ammortizzatori sociali previsti dal jobs act, al momento insufficienti ad affrontare l’intero quinquennio. Scongiurati i licenziamenti adesso serve un monitoraggio continuo affinché in questi 5 anni si possa avere una diversificazione industriale”.
Nessuna dismissione quindi, divieto di licenziamento (fuoriuscite solo su base volontaria), investimenti per diversificazione produttiva sino ad un totale di 124 milioni di euro nel prossimo quinquennio, impegno ad industrializzare a Bari gli esiti della ricerca industriale e di sviluppo sperimentale avviata da Bosch Divisione Ricerca e cofinanziata dalla Regione Puglia con piano di investimenti di 15,6 milioni di euro.
Questi punti salienti dell’accordo siglato al Mise che anche per il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano “rappresentano un passo avanti importante e incoraggiante nella vertenza Bosch. Anche l’intesa sul ricorso agli ammortizzatori sociali - continua Emiliano - contribuisce a mettere in sicurezza i lavoratori in questa delicatissima fase di transizione industriale. Sono contento di quanto siamo riusciti a definire con azienda e sindacati, mi congratulo con tutti. Tuttavia non basta ancora. Continueremo a chiedere a Stoccarda l’implementazione degli investimenti ed un maggiore, ulteriore impegno a favore dello stabilimento di Bari, perché continui la diversificazione e si riconvertano i settori produttivi condannati alla marginalità dalla svolta europea verso l’elettrico”.
Ai tavoli di confronto in task force si continuerà a monitorare la situazione e la stessa Regione ha assicurato che metterà a disposizione nuove e mirate misure di politiche attive e di sostegno agli investimenti nell’automotive pugliese.
Sara Martano