Cinquecento mascherine ffp2 sono state consegnate alla rsu della Caterpillar di Jesi da una delegazione di tutti i circoli Auser della provincia di Ancona, a sostegno della loro lotta per la difesa del posto di lavoro. “I soci, i volontari, i presidenti di tutti i nostri circoli Auser, con questo piccolo ma concreto atto di solidarietà - dichiara la presidente provinciale Manuela Carloni - vogliono esprimere la loro vicinanza ai lavoratori e alle loro famiglie e tenere alta l’attenzione dell’opinione pubblica su questa difficile vertenza”.
Intanto continua il presidio dei lavoratori in attesa del vertice al Mise che è stato convocato per venerdì. Si fa, infatti, sempre più concreta la possibilità di reindustrializzazione del sito tramite l’acquisizione da parte di un altro gruppo ed emergono spiragli per una trattativa in salita. Venerdì nella convocazione in videoconferenza sarà presente anche la Regione Marche - fa sapere l’assessore regionale al Lavoro, Stefano Aguzzi. Mentre per giovedì sembra sia fissata la visita allo stabilimento dei potenziali nuovi acquirenti, un gruppo del nord Italia che costruisce parti di motori per macchinari agricoli. Si tratta della Duplomatic Motion solutions di Parabiago, in provincia di Milano.
“Questa convocazione rappresenta un passaggio fondamentale - afferma Aguzzi -. Intanto contribuisce a rasserenare il clima e a creare uno spiraglio di trattativa che mi auguro possa portare alla soluzione di questa vertenza. Da parte mia c’è la massima soddisfazione perché questo tavolo si apre con la possibilità, ovviamente da valutare, di un possibile subentro, quindi di reindustrializzazione di quel sito attraverso l’acquisizione da parte di un altro gruppo”. Il ministero ha contattato il rappresentante legale di questo gruppo che opera nello stesso settore della Caterpillar per valutare la credibilità del progetto ed aprire il tavolo di confronto.
Ricordiamo che la Caterpillar ha annunciato la chiusura dello stabilimento di Jesi con la conseguente perdita di 270 posti di lavoro. Fim Fiom e Uilm hanno più volte ribadito con estrema chiarezza che non solo non condividono le ragioni che hanno portato Caterpillar alla decisione di chiusura dello stabilimento ma chiedono l’annullamento della procedura stessa. L’obiettivo di tutti è lavorare affinché la Caterpillar rimanga sul territorio e non sia disperso l’importante patrimonio produttivo, umano e professionale.
Sara Martano