Sabato 27 aprile 2024, ore 4:42

Lavoro

Covisian: vertenza in alto mare

ll licenziamento dei 543 lavoratori del call center Covisian, che serviva la ex Alitalia ed ora dovrebbe proseguire con Ita Airways, è ben più di una "normale" vertenza. Riguarda la città di Palermo ma anche la credibilità delle istituzioni rispetto ad una idea di sviluppo che tutti continuano a ripetere debba ripartire dal Sud di questo Paese. Così i tre segretari generali di Cgil, Cisl e Uil Palermo, Mario Ridulfo, Leonardo La Piana e Luisella Lionti, nella lettera indirizzata al ministro del Lavoro Andrea Orlando.
I sindacati sollecitano "un intervento urgente e immediato con l'attivazione del tavolo ministeriale alla presenza di tutti i soggetti coinvolti".
Le tre confederazioni lanciano l'allarme sugli effetti dei tagli nel territorio palermitano. "Si tratta di un numero di lavoratori imponente per una città già socialmente allo stremo come la nostra, con tassi di disoccupazione molto alti, con ampio ricorso al Reddito di cittadinanza e con un lavoro purtroppo molto precario. Il rischio quindi di un impatto sociale molto forte è evidente e crediamo che questo chiaro a tutti - aggiungono. Si tratta principalmente di persone di mezza età, non facilmente ricollocabili, che però hanno dato tutto quello che avevano e che oggi rischiano realmente di essere espulse dal mondo del lavoro. Molte sono donne e questo rende ancora più drammatica la situazione, tenuto conto, inoltre, che la maggior parte di loro, opera in regime contrattuale di part time involontario. I sindacati chiedono vengano rispettati gli accordi presi e non venga disatteso quanto previsto dalle norme. 
"Tutte le riorganizzazioni avvenute nel tempo sono sempre passate sulla pelle dei lavoratori - si legge. Non sono mancati sacrifici e rinunce ma stavolta queste lavoratrici e lavoratori non possono sentirsi traditi dalle istituzioni. 
La non applicazione della clausola sociale, il mancato rispetto degli accordi ma anche la scelta di Ita di non presentarsi al tavolo - puntualizzano i sindacati - hanno rappresentato non solo qualcosa di estremamente grave per le relazioni industriali e sindacali, ma anche un comportamento che potrebbe definirsi, nella migliore delle ipotesi, negligente".
"Se una società come Ita, pubblica al 100%, tiene questi atteggiamenti che potremmo definire arroganti abbiamo la ragionevole preoccupazione si possa creare un precedente tale che comportamenti simili potrebbero arrivare anche da parte di altre aziende in altri settori. Sosteniamo dunque tutte le forme di protesta che stanno portando avanti le federazioni di categoria a livello locale e nazionale, chiediamo che intervengano subito le istituzioni nazionali. Tema centrale - concludono tre segretari, Ridulfo, La Piana e Lionti - resta il mantenimento di posti di lavoro, di rispetto di regole e accordi, di contrasto al dumping salariale e sociale ma anche di credibilità sul futuro di terre come la nostra".
Ce.Au.

( 18 maggio 2022 )

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