Venerdì 26 aprile 2024, ore 16:29

Ideal Standard

Crisi storica: la proprietà tace

Adesione totale allo sciopero di venerdì e produzione bloccata. Basta questo dato per comprendere la gravità della situazione alla Ideal Standard, storica azienda del settore dei sanitari e della ceramica con 475 dipendenti nello stabilimento di Trichiana, in provincia di Belluno.

Le otto ore di sciopero proclamate dalle organizzazioni sindacali arrivano dopo l’ennesimo silenzio sul piano industriale da parte del fondo australiano Anchorage proprietario dell’azienda e alcuni insistenti rumors sulla imminente delocalizzazione della produzione in Paesi come Egitto, Cina e Bulgaria, dove il costo del lavoro è inferiore. Voci smentite dalla proprietà, a cui però le organizzazioni sindacali del territorio non danno più credito.

“Non crediamo a una parola di quello che dice la proprietà - afferma il segretario generale della Cisl Belluno Treviso Massimiliano Paglini -. L’azien da è sana, se c’è un problema di costo del debito, questo non può essere scaricato sui lavoratori. Se le voci che circolano su una possibile chiusura della fabbrica e relativo spostamento dei volumi produttivi altrove sono false, che l’azienda ci convochi per firmare un accordo in cui si conferma l’impegno a proseguire l’attività”.

Assordante il silenzio di Anchorage. La proprietà aveva preso l’impegno con la Regione di presentare il piano industriale e quindi le sue reali intenzioni nelle scorse settimane, salvo poi fare marcia indietro. Nel frattempo, a Trichiana si lavora a ritmi serrati.

“Lo stabilimento - spiega Paglini - è il migliore che il gruppo abbia in Italia e molti sono stati gli investimenti fatti su questa fabbrica. Si parla di 12 milioni di euro, di cui otto derivano dal sacrificio dei lavoratori che hanno lasciato parte del loro stipendio. All’interno sono stati installati anche forni all’avanguardia, per cui Trichiana ha ancora molte possibilità di sviluppo. Il territorio

bellunese però non può permettersi di perdere un’a zienda sana, che magari necessita di un percorso di riqualificazione: la politica faccia sentire a tutti i livelli la propria voce per la salvaguardia della produttività del territorio”.

Nella stessa area del bellunese, infatti, sorge l’Acc, altra azienda storica del settore metalmeccanico sull’orlo della chiusura.

Stefano Cesa, il sindaco di Borgo Valbelluna, il Comune coinvolto dalle due crisi, venerdì ha incontrato Filctem Cgil, Femca Cisl e Uiltec Uil e le Rsu di stabilimento di Ideal Standard e ha concordato la costituzione di un comitato istituzionale di salvaguardia dove coinvolgere i diversi rappresentanti istituzionali e politici della provincia di Belluno e della Regione Veneto e i rappresentanti in parlamento, a tutela del patrimonio sociale ed economico che lo stabilimento rappresenta. Ora si attende la convocazione delle parti al ministero dello Sviluppo Economico, come da tempo richiesto.

Federica Baretti

( 2 marzo 2021 )

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