Oggi, a Roma, i sindacati di Polizia penitenziaria stanno manifestando davanti a Montecitorio a per sensibilizzare politici e opinione pubblica sulle "condizioni critiche in cui vive quotidianamente il personale nelle carceri". La protesta, proclamata da Sappe, Osapp, Uilpa, Sinappe, Fns-Cisl, Uspp, Cnpp e Fp-Cgil, si sta svolgendo in contemporanea con la celebrazione del Bicentenario del Corpo, alle Terme di Caracalla, cui è intervenuto anche il Presidente della Repubblica. Mattarella, nel messaggio inviato al ministro della Giustizia, Andrea Orlando, ha espresso l’apprezzamento della Repubblica e formulato le più vive espressioni di gratitudine alle donne e agli uomini della Polizia Penitenziaria per il costante e generoso impegno che pongono in un ufficio così prezioso per la sicurezza dei cittadini e la coesione sociale. "Con spirito di servizio la Polizia Penitenziaria quotidianamente contribuisce al mantenimento dell’ordine ed asseconda il complesso percorso di rieducazione dei condannati, dando così adempimento ai precisi obblighi in tal senso sanciti dalla Costituzione. Nell’esercizio dell’attività di vigilanza, spetta alla Polizia Penitenziaria il difficile compito di far fronte alle situazioni di sofferenza e di disagio proprie della realtà carceraria, compito assolto, grazie all’abnegazione ed alla non comune professionalità degli appartenenti al Corpo, pur a fronte delle innegabili criticità del sistema carcerario. In questo giorno di solenne celebrazione, nel rendere omaggio alla memoria dei caduti nell’esercizio del dovere, e nell’esprimere ai loro familiari la vicinanza del Paese, rinnovo a tutti i componenti del Corpo, ai colleghi non più in servizio e alle loro famiglie, sentiti auguri", conclude Mattarella.
"La tensione nelle carceri resta alta - dicono i sindacati - non c'è nulla da festeggiare perché quotidianamente negli istituti di pena contiamo gravissimi eventi critici che vedono spesso soccombere i poliziotti penitenziari, sempre più soli e senza adeguati strumenti di difesa". "Domani - aggiungono - si protesta per rivendicare più sicurezza, ma anche nuove assunzioni, nuove dotazioni di risorse finanziare e tecnologiche e adeguati stanziamenti per il rinnovo del contratto scaduto oramai da dieci anni".
Sovraffollamento, carenza di organici, organizzazione del lavoro deficitaria, suicidi e violenze sul personale sono i parametri di un vero bollettino di guerra. Lo riferisce il segretario generale Fns Cisl, Pompeo Mannone, spiegando i motivi per cui domani i sindacati della Polizia Penitenziaria uniti dopo tanti anni protesteranno a Roma, nel giorno in cui si celebra alle Terme di Caracalla il Bicentenario del Corpo. "Una scelta sofferta quella di manifestare il giorno della ricorrenza dei 200 anni del Corpo ma - aggiunge Mannone - inevitabile per lo stato di abbandono in cui sono lasciati gli istituti di pena. Criticità pesantissime trascurate dal Dap e dal Ministro della Giustizia colpevoli di non aver assunto nessuna decisone risolutiva sull’emergenza quotidiana delle carceri". Secondo Mannone "occorrono più organici almeno gli 8mila cui è carente il Corpo della PP, investimenti tecnologici e realizzazione di più padiglioni ed anche di altri istituti di pena, una migliore organizzazione del lavoro tutele e valorizzazione del personale sempre trascurato dai mass media a differenza dei reclusi".
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