Da oggi fino a venerdì sciopero nazionale di 24 ore dei lavoratori nei porti con articolazioni territoriali. E’stato indetto unitariamente da Fit Cisl Filt Cgil e Uiltrasporti per chiedere il rinnovo del contratto collettivo nazionale, scaduto il 31 dicembre scorso. I sindacati non hanno ancora ottenuto risposte adeguate rispetto alla richieste avanzate con la piattaforma rivendicativa. Rispetto dell'accordo firmato nel dicembre 2022, la revoca del contratto, spiegano i sindacati, comporta una riduzione sostanziale delle retribuzioni perché modifica voci fisse dello stipendio che sono riconosciute unicamente per i dipendenti provenienti dalle ex Autorità portuali, ossia quelle precedenti alla riforma dei porti che ha portato alle Autorità di Sistema Portuale. La protesta - ha dichiarato la Fit Cisl - si è resa necessaria perché da parte datoriale sono pervenute risposte insoddisfacenti sul versante salariale: le proposte della delegazione datoriale non corrispondono neppure alla metà di quanto richiesto dal sindacato per adeguare i salari, ormai martoriati, dagli effetti negativi delle politiche economiche degli ultimi due anni. Siamo su posizioni evidentemente distanti rispetto alle nostre istanze - sottolinea il sindacato - lontani dall’adeguamento delle retribuzioni alle attuali condizioni di vita dei lavoratori e alle loro esigenze. Un atteggiamento inaccettabile, quello registrato in fase di negoziazione - aggiunge la Fit - per un contesto lavorativo che richiede professionalità altamente specializzate e che si caratterizza per un tipo di attività lavorativa molto impegnativa e talvolta rischiosa. Il rinnovo contrattuale deve avere come priorità la promozione e il rafforzamento della cultura della sicurezza sul lavoro per bloccare la scia di sangue di morti e infortuni oltre che valorizzare il ruolo delle persone che operano nei porti garantendo alle stesse condizioni di vita dignitose attraverso la corresponsione di un salario adeguato - conclude - e un’organizzazione del lavoro che consenta sempre di più la conciliazione vita privata e familiare con vita lavorativa. "Con il rinnovo - sottolinea la Federazione dei trasporti della Cgil - chiediamo inoltre di rendere concreto il fondo di accompagnamento alla pensione anticipata per i portuali riconoscendo, allo stesso tempo, tale attività come lavoro usurante. In aggiunta occorre rendere maggiormente incisivi tutti gli strumenti contrattuali relativi al tema della salute e sicurezza, aggiornandoli rispetto alle nuove necessità ed omologandoli su tutto il territorio nazionale. E' necessario, pertanto, difendere i principi costitutivi del contratto e i diritti acquisiti che hanno, fino ad ora, contributo a garantire l'unità e la tenuta di tutto il sistema portuale". Lo sciopero si concluderà a Genova una manifestazione nazionale.
Cecilia Augella