Mercoledì 30 aprile 2025, ore 23:29

75 anni  

Cisl, costruttori infaticabili di democrazia 

“Non semplici guardiani, ma costruttori infaticabili di democrazia: questo siamo stati negli ultimi 75 anni. Questo siamo e vogliamo continuare ad essere nei prossimi 100. Indicando la via di una rivitalizzazione dal basso del nostro Patto costituente. Rafforzando il nostro presidio, mettendo a terra, senza stancarci, la nostra intelligenza collettiva”. Parole della segretaria generale della Cisl Daniela Fumarola, nell’intervento conclusivo dal palco del Teatro Adriano in occasione delle celebrazioni della nascita della Confederazione fondata da Giulio Pastore, alla presenza del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella. E ancora: ”La Cisl è nata con un'anima intimamente europeista: abbiamo sempre creduto nell'integrazione politica, sociale ed economica dell'Unione. Integrazione che oggi non può che coinvolgere anche la dimensione della difesa. Serve più Europa per difendere le democrazie liberali e pesare su dinamiche globali enormi, che nessuna nazione da sola può affrontare”. Per questo ”dobbiamo rilanciare il disegno europeo su basi nuove di solidarietà e sussidiarietà”.
E anche con riferimento al titolo dell’evento: ”La forza del lavoro, il valore della persona”, la leader della Cisl ha ricordato che ”75 anni fa mettemmo nelle nostre fondamenta anche il cemento della dottrina sociale della Chiesa. È l'impegno che ognuno di voi porta avanti quotidianamente senza tregua. Una fatica che dà senso e sostanza al nostro sindacato e che prende forma negli strumenti che ci sono propri. Nell'esercizio della rappresentanza. Nel mandato che riceviamo e rinnoviamo ogni quattro anni dalle persone”. "Partecipazione, vicinanza, coesione, democrazia. La Cisl continuerà a muoversi lungo questo solco- ha sottolineato Fumarola- Sapendo che ogni lavoratrice, ogni lavoratore ha una dignità da proteggere e valorizzare. Che ogni comunità può rinascere e fiorire. Ma solo se tutti sono coinvolti. Solo se nessuno resta indietro. Una lezione che in questo senso arriva anche dal magistero di Papa Francesco. “Le sue encicliche sociali, la sua formidabile testimonianza ci parlano, fra l'altro, del bisogno di progettare insieme un nuovo modello di sviluppo fondato sulla partecipazione e lontano dai meccanismi alienanti dell'economia dello scarto. Un paradigma che invoca il protagonismo della persona”.
E rivolgendosi al Capo dello Stato, la numero uno di Via Po ha sottolineato: ”Il suo magistero in questi anni difficili ha rappresentato per tutti noi un punto fermo, un esempio di rigore, coerenza, ma anche e soprattutto di profonda umanità. Quell'umanità che sentiamo oggi come bisogno urgente di una nuova stagione di tutele, di diritti, di dialogo, di protagonismo delle persone”. La Cisl, ha aggiunto Fumraola, ”è una comunità che ha costruito le fondamenta della nostra Repubblica e continua ad alimentare ogni giorno le radici della democrazia. Già con Giulio Pastore e Mario Romani si affermava la necessità di far partecipare i lavoratori alla programmazione dell'economia nazionale, si immaginava l'unità europea come orizzonte di pace e progresso. Si liberavano i lavoratori da improbabili e antistoriche missioni rivoluzionarie, assegnando loro il compito di contribuire - attraverso il sindacato autonomo - nella complessa dialettica della costruzione della democrazia e del progresso, in una libera ed equa economia sociale di mercato. Parole visionarie, scolpite nel dna della Cisl, che abbiamo portato avanti con coerenza”.
Fumarola ha espresso riconoscenza a Mattarella "anche per l'importante monito con cui è tornato a denunciare l'intollerabile scia di sangue delle morti sul lavoro. Una strage silenziosa che ogni anno sfregia i valori della Costituzione e che va fermata ad ogni costo. Questo è il primo comandamento: la sicurezza nei luoghi della produzione. Non possiamo accettare che in un Paese civile si continui a morire, ad ammalarsi lavorando, a subire aggressioni”.
Proprio mercoledì mattina, al termine del Consiglio dei ministri, la premier Meloni ha annunciato che ”il Governo ha reperito insieme all'Inail altri 650 milioni di euro per mettere in campo nuove misure concrete che insieme ai 600 milioni già disponibili dei bandi Inail destinati a cofinanziare gli investimenti delle imprese in questi ambiti portano a oltre 1 miliardo e 200 milioni le risorse disponibili per migliorare la sicurezza sui posti di lavoro”. Ancora nessun decreto, ma la convocazione delle parti sociali fissata l’8 maggio. Per Fumarola la convocazione è un passo importante, così come importante che la premier punti ad un'alleanza con le forze sociali, con le imprese ”e noi auspichiamo che questa alleanza possa strutturarsi in un accordo della responsabilità anche sulle altre questioni”.
Osserva Fumarola: ”La via maestra passa oggi più che mai da un grande Patto per il futuro. Da un nuovo accordo che impegni istituzioni, forze politiche, parti sociali su obiettivi condivisi. Come la legge sulla partecipazione. ”E’ tempo di compiere un salto di qualità nelle relazioni industriali e sociali del nostro Paese, verso un modello forte e compiuto di democrazia economica. Significa dare ai lavoratori non solo voce, ma peso nelle decisioni strategiche; significa coinvolgerli nella condivisione degli utili; significa disegnare con loro le flessibilità e le innovazioni organizzative che servono ad aumentare efficienza e benessere nei luoghi di lavoro. Vuol dire, in poche parole, colmare il fossato novecentesco che separa capitale e lavoro, costruendo insieme un destino comune per dare al nostro sistema sociale e produttivo maggiore competitività, solidarietà, resilienza. Questo il senso profondo della nostra proposta di legge, incardinata al Senato dopo l'approvazione alla Camera. Un ultimo miglio nel quale auspichiamo la più ampia condivisione bipartisan, verso un traguardo di civiltà su cui tutte le forze politiche dovrebbero convergere. Non è un'utopia: è quello che accade già nelle migliori realtà produttive. Promuoviamo questa pratica senza forzature dirigiste, ma diffondendo e incentivando gli accordi contrattuali e sostenendo la cultura della partecipazione nelle imprese e nel Paese. Rendiamo finalmente esigibile, dopo quasi 80 anni, l'articolo 46 della costituzione. Diamo vita, insieme, alla legge sulla partecipazione: senza indugi, senza tatticismi che offenderebbero il senso stesso del dettato Costituzionale”.
La prossima sfida, ricorda Fumarola, è la ripresa del Paese. E un segnale positivo arriva dsll’Istat: l’economia italiana accelera. Nel primo trimestre l'Istat stima una crescita dello 0,3% in termini congiunturali, in ripresa rispetto allo 0,2% della fine del 2024 (rivisto al rialzo dallo 0,1% diffuso a marzo 2025), e dello 0,6% in termini tendenziali. Questa stima provvisoria determina una crescita acquisita, ovvero quella che si otterrebbe se i prossimi trimestri registrassero una variazione nulla del prodotto, dello 0,4% nel 2025.
Giampiero Guadagni

( 30 aprile 2025 )

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