Lunedì 28 luglio 2025, ore 21:36

Mostre

L’universo creativo di Dalí

di MARIA LUCIA SARACENI

Ottantamila visitatori per la mostra “Picasso lo straniero”, appena conclusasi a Roma presso Palazzo Cipolla. L’esposi zione, organizzata dal Polo Museale Museo del Corso, è l’anteprima del successo di un progetto espositivo dedicato ai pittori spagnoli iniziato con Velàzquez (ma che incorpora anche figure del calibro di Vermeer e Raffaello) e che ora prosegue con Salvador Dalì, artista che con Picasso riuscì ad intessere un dialogo profondo ed ambivalente nel corso della sua lunga attività.

Sotto la direzione scientifica di Montse Aguer, direttrice dei Musei Dalì, il Museo del Corso, che comprende i palazzi romani Cipolla e Sciarra Colonna, organizza dal 17 ottobre al 1° febbraio 2026 l’esposi zione “Dalì. Rivoluzione e tradizione” che, nei tempi, coincide con la ricorrenza del centenario della prima personale dell’artista spagnolo e si configura come uno degli appuntamenti culturali più attesi della stagione autunnale. Oltre sessanta tra dipinti e disegni affiancati da documenti fotografici anche inediti e supporti audiovisivi offriranno al pubblico la possibilità di immergersi totalmente nell’infinito universo creativo di un artista geniale, controverso, certamente visionario che, ispirandosi a Velazquez, Vermeer e Raffaello, si schierò apertamente tra i classici utilizzando una sua particolare tecnica compositiva che non trascurò, nel complesso affascinante ed ambivalente rapporto con il contemporaneo Pablo Picasso, di qualificarsi quale segno della centralità nel panorama dell’arte del XX secolo.

Dalí, fin dagli anni della formazione presso la Real Academia de Bellas Artes de San Fernando di Madrid, si distingue per una mente intuitiva, vigile e assetata di conoscenza.

Il suo interesse non si limita alle arti visive, ma si estende alla scienza, alla letteratura, alla filosofia e al cinema. Tuttavia, è l’arte pittorica il fulcro attorno al quale ruota la sua riflessione: Dalí studia i grandi maestri del passato, ma al tempo stesso si confronta con le avanguardie europee, costruendo un linguaggio che fonde tradizione accademica e innovazione concettuale.

A partire dalla fine degli anni Trenta Dalì aveva espresso apertamente il desiderio di “diventare un classico” e riconosceva in Velazquez, Vermeer e Raffaello i suoi modelli assoluti. A loro dedicò studi e citazioni, culminati nella sua celebre “Tabella comparativa dei valori”, contenuta nel trattato “50 segreti magici per dipingere”, in cui esaltava i valori tecnici e compositivi della pittura classica.

Il percorso espositivo mostrerà come Dalì sia passato da una pittura di stampo accademico a una continua sperimentazione con le avanguardie europee, fino allo sviluppo di un linguaggio del tutto personale.

La mostra sarà strutturata in quattro sezioni, ognuna dedicata a uno dei grandi maestri che hanno ispirato il pittore: Dalì apparirà non solo come il grande surrealista del Novecento, ma anche come un intellettuale capace di riformulare i codici dell’arte moderna.

L’importanza della mostra romana di questa fine d’anno è testimoniata anche dalla provenienza dei prestiti: dalla Fondazione Gala-Salvador Dalì, dal Museo Nacional Centro de Arte Reina Sofia, dal Museo Nacional Thyssen- Bornemisza, dal Museu Picasso de Barcelona ed anche dalla nostra Galleria degli Uffizi. L’evoluzione pittorica di Salvador Dalì sarà particolarmente evidenziata con una selezione di disegni in grado di rivelare la metodica utilizzata dal grande artista catalano e con opere in grado di testimoniare la sua evoluzione partendo dalla pittura accademica alla sperimentazione verso tendenze a noi più vicine in grado di testimoniare la sua inesauribile curiosità sempre tesa tra tradizione e rivoluzione.

In sostanza, la mostra che si aprirà il prossimo 17 ottobre si qualifica come una indagine approfondita e colta del pensiero di uno dei massimi artisti del Novecento che è stato in grado di coniugare genio creativo e rigore tecnico, provocazione di indirizzo futuristico e rispetto del passato, tendendo, in ultima analisi, a restituire un ritratto completo di Dalì inquadrandolo non soltanto come artista di genere surrealista ma anche come uomo di spiccata intellettualità in grado di riformulare, in un registro assolutamente colto, i codici dell’arte moderna.

Presentando la mostra l’Amba sciatore Miguel Angel Fernandez- Palacios ha evidenziato come l’evento rappresenti l’impegno della nazione spagnola verso la cultura quale valido strumento di dialogo in grado di costituire un ponte tra le istituzioni garantendo una continua presenza culturale rigorosa e perfettamente condivisa.

Il Museo del Corso - Polo museale, divenuto un vero e proprio cuore pulsante della vita cittadina, ha aperto ufficialmente i battenti in occasione di uno degli eventi più significativi del Giubileo: l’esposizione gratuita del capolavoro di Marc Chagall, “La crocifissione bianca” (da novembre 2024 a gennaio 2025). Dalla sua inaugurazione, il Polo Museale, con Palazzo Cipolla e Palazzo Sciarra Colonna, ha già accolto oltre 220.000 visitatori: un numero che conferma ancora una volta il grande potere attrattivo della cultura e dell’arte.

( 28 luglio 2025 )

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L’universo creativo di Dalí

A Roma in autunno oltre sessanta tra dipinti e disegni affiancati da documenti fotografici anche inediti e supporti audiovisivi

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