"La Cisl invita la Commissione e tutto il Senato della Repubblica a procedere convintamente verso l'approvazione" del testo "come trasmesso dalla Camera dei Deputati, senza necessità di correzioni emendative che ne rallentino il processo parlamentare''. Così la segretaria generale della Cisl Daniela Fumarola al Senato nel corso dell'Audizione presso la Commissione Affari sociali, sanità, lavoro pubblico e privato, previdenza sociale sul disegno di legge per la partecipazione dei lavoratori alla gestione, al capitale e agli utili delle imprese, approvato dalla Camera dei Deputati lo scorso 26 febbraio. La legge, spiega Fumarola, "si applicherà ad ogni impresa: semplicemente non saranno previsti obblighi ulteriori per le sole società a partecipazione pubblica. Medesimo discorso per quanto concerne le procedure di consultazione nelle amministrazioni pubbliche (ex art. 13) e la consultazione preventiva e obbligatoria negli istituti di credito, nelle banche e nelle imprese erogatrici di servizi pubblici essenziali (ex art. 15). Non sono state approvate le discipline 'speciali', ma quanto previsto nella legge, se approvata, sarà vincolante anche per il datore di lavoro pubblico, per gli istituti di credito e per le imprese che erogano servizi pubblici essenziali". La proposta della Cisl "non ha natura prescrittiva né sanzionatoria: il nostro obiettivo è stato quello di promuovere la logica partecipativa per il tramite della contrattazione collettiva aziendale e nazionale - sottolinea la leader - Per questo non reputiamo stravolgenti gli interventi che hanno superato i vincoli previsti per le aziende a maggioranza statale in materia di partecipazione gestionale e per le imprese più grandi nell'ambito della partecipazione".
"Osserviamo con soddisfazione la conferma di ben sette rimandi diretti e uno indiretto alla contrattazione collettiva in solo quindici articoli - continua Fumarola - In altre parole: per tutte e quattro le forme di partecipazione è previsto almeno un meccanismo di obbligatoria regolazione contrattuale". "Vi sono anche altre ragioni per le quali non nascondiamo il nostro sostegno a questa legge. In primo luogo è stata preservata l'ossatura tecnica e culturale della proposta originaria: soft law di sostegno alla contrattazione collettiva; quattro forme di partecipazione (gestionale, economico-finanziaria,organizzativa e consultiva); disponibilità di incentivi mirati; è stato preservato il diritto soggettivo alla formazione per i dipendenti che partecipano: una novità innanzitutto culturale, che ci auguriamo diventi modello per la contrattazione collettiva, anche oltre le dinamiche partecipative". Infine, osserva Fumarola, "nel percorso parlamentare sono stati maggiormente coinvolti gli enti bilaterali, oltre che i fondi interprofessionali e il Fondo Nuove Competenze, per diffondere la partecipazione nelle piccole e medie imprese".