Il Governo è a lavoro per ”scongiurare una guerra commerciale con gli Usa che non avrebbe alcun senso e che impatterebbe soprattutto sui lavoratori. Tutti i nostri sforzi sono rivolti a questo, chiaramente in collaborazione con gli altri leader e con la Commissione europea che la ha competenza su questo dossier”. Così il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, intervenendo al Congresso Cisl. Un intervento completamente incentrato sul mondo del lavoro e sul rapporto con le parti sociali. La premier, ricorda come l’Esecutivo è ”un interlocutore naturale e ha un rispetto enorme per il lavoro che svolgete. Voglio sottolineare la centralità che il governo attribuisce alle parti sociali, ai lavoratori e chi si fa interprete delle istanze di una categoria. Il confronto è una delle cifre di questo governo, lo abbiamo dimostrato in molte occasioni. Qualcuno ci accusa di essere sordi e di calpestare i bisogni del Paese reale. La realtà dice che è stato questo governo a riaprire le porte della Sala Verde di Palazzo Chigi che qualcuno prima di noi aveva tenuto chiuse. Oggi la Cisl propone di stringere un patto della responsabilità, un'alleanza tra il Governo e le parti sociali per fare squadra, raggiungere insieme obiettivi comuni. Voglio dire alla segretaria Fumarola e a tutti voi che il Governo accoglie questa sfida. Siamo pronti a fare la nostra parte in questo cammino”.
Per la presidente del Consiglio ”è fondamentale l'aspetto retributivo. Abbiamo reso strutturali gli interventi sul cuneo fiscale, sulla detassazione dei fringe benefits e dei premi di produzione. Ora vogliamo proseguire su questa strada, semplificando la detassazione delle componenti premiali della retribuzione. Aumenti salariali e produttività sono due facce della stessa medaglia, si alimentano a vicenda. Per questo non possiamo rassegnarci a essere condannati alla bassa produttività: dobbiamo investire, sfruttando al meglio le risorse del Pnrr”.
C'è naturalmente ancora molto da fare. Un tema centrale è come garantire la salute e la sicurezza sul lavoro. Osserva la premier: ”Ogni vita spezzata è una sconfitta. Per questo abbiamo portato le risorse per il 2025 a più 1,2 milioni di euro. La sicurezza sul lavoro non è un costo ma un investimento e un diritto di ogni lavoratore”.
Meloni ricorda, inoltre, l'approvazione della legge sulla partecipazione dei lavoratori proposta dalla Cisl e la definisce ”storica” in quanto non si tratta più di una ”mera esecuzione di ordini impartiti dall'alto, ma è la piena espressione della capacità delle persone. Primo mattone di una dinamica culturale completamente nuova capace di consegnare alla storia la distruttiva visione conflittuale tra padrone e operaio che è vecchia e che ha impedito al tessuto produttivo di liberare il proprio potenziale. Non è un punto di arrivo ma un punto di partenza”. Sottolinea Meloni: ”Non è la prima volta che la Cisl contribuisce a scrivere una pagina di storia della nostra nazione. Lo ha fatto ad esempio con il Patto di San Valentino del 1984 per il superamento della scala mobile, suggerito da Ezio Tarantelli, che ha pagato con la vita il suo coraggio per quell'idea ed è un martire della democrazia, come lo ha definito il presidente Mattarella”.
La Cisl è "molto soddisfatta" per l'apertura della premier sul patto. Sottolinea Fumarola: ”Pensiamo sia questo il modello e l'azione politica da mettere in campo. Subito dopo la chiusura di questo congresso siamo pronti a lavorare sui contenuti. L'idea del nostro patto si poggia su tre parole chiave, tre scelte politiche: concertazione, partecipazione e contrattazione. Abbiamo indicato un perimetro all'interno del quale abbiamo chiamato a corresponsabilità tutti i soggetti riformisti. Andremo avanti con chi ci sta”.
Il patto deve poggiare su alcuni pilastri chiari, con impegni reciproci di tutte le parti in gioco: sicurezza e benessere lavorativo nei luoghi della produzione; risposte all'inverno demografico; investimenti in innovazione e competenze; rafforzamento della contrattazione collettiva vicina alla persona; nuove tutele, costruendo un nuovo e moderno statuto della persona; una riforma fiscale equa; sviluppo delle relazioni industriali prossime e partecipative.
Ed è intanto necessaria una strategia comune delle parti sociali anche di fronte alla minaccia dei dazi Usa. Afferma la leader Cisl: ”I dazi ci preoccupano molto perché anche secondo le nostre stime interessano circa 150 mila lavoratori”.
Giampiero Guadagni