In 6 pagine fitte la Corte dei Conti esprime dubbi sulla delibera con la quale il Cipess (Comitato interministeriale per la programmazione economica e lo sviluppo sostenibile) ha dato il via libera al progetto del ponte sullo Stretto. Nel documento inviato alla presidenza del Consiglio il magistrato istruttore, Valeria Fran, ricostruisce la tempistica dei diversi passaggi tra le amministrazioni e chiede chiarimenti anche procedurali e tecnici esprimendo molte "perplessità". Si tratta di una "fisiologica interlocuzione", secondo il Mit che annuncia "presto daremo tutte le integrazioni richieste" ma "il Ponte sullo Stretto non è in discussione". Interviene anche l'ad della Stretto di Messina, Pietro Ciucci: "L'Ufficio di Controllo della Corte non ha espresso alcuna bocciatura, giudizio di inadeguatezza né richieste di integrazione del progetto definitivo.
Stretto di Messina è pronta a fornire tutti gli elementi utili per consentire alla Corte di completare l'istruttoria". Invece, secondo il capogruppo Pd e il vicepresidente della commissione Trasporti della camera, Anthony Barbagallo e Andrea Casu - si tratta proprio di una "sonora bocciatura che mette in discussione l'impianto stesso del progetto". "Presenteremo interrogazioni, il Paese deve sapere", aggiungono. La magistratura contabile sottolinea "la necessità di acquisire chiarimenti ed elementi informativi" sulla delibera: "risulterebbe non compiutamente assolto l'onere di motivazione difettando, a sostegno delle determinazioni assunte dal Cipess, anche in relazione a snodi cruciali dell'iter procedimentale, una puntuale valutazione degli esiti istruttori".
Dunque la delibera del Cipess "si appalesa più come una ricognizione delle attività intestate ai diversi attori istituzionali del procedimento che come una ponderazione delle risultanze di dette attività, sotto il profilo sia fattuale sia giuridico".Non convince la Corte neanche la procedura per trasmetterle gli atti e inoltre: "Si chiedono chiarimenti anche con riferimento alla tempistica osservata per la trasmissione del provvedimento Mit-Mef con cui è stato assentito il terzo atto aggiuntivo". "Parimenti - si legge nel documento - si chiedono chiarimenti in merito alle valutazioni svolte dal comitato in relazione all'efficacia della delibera del Consiglio dei ministri del 9 aprile 2025 con la quale: è stata approvata la relazione relativa ai motivi imperativi di interesse pubblico; è stato preso atto dell'assenza di idonee alternative progettuali; è stata dichiarata la sussistenza di motivi imperativi di interesse pubblico legati alla "salute dell'uomo e sicurezza pubblica o relative conseguenze positive di primaria importanza per l'ambiente".
Inoltre "Alla luce di recenti notizie di stampa si chiedono aggiornamenti in merito all'interlocuzione che sembra avviata, sul punto, con la Commissione europea". Sugli oneri del piano economico la Corte incalza: "Perplessità si manifestano, inoltre, in merito al disallineamento tra l'importo asseverato dalla società Kpmg in data 25 luglio 2025 - quantificato in euro 10.481.500.000 - e quello di euro 10.508.820.773 attestato nel quadro economico approvato il 6 agosto 2025. Si chiedono chiarimenti". Tra le moltissime richieste compare anche: "Quanto alle stime di traffico - al piano tariffario di cui allo studio redatto dalla TPlan Consulting - poste a fondamento del Pef si chiedono chiarimenti in ordine alle valutazioni svolte da codesto Comitato in merito alle modalità di scelta della predetta società di consulenza e agli esiti di detto studio anche in relazione agli approfondimenti istruttori svolti in occasione della riunione preparatoria del Cipess". Il governo ha ora 20 giorni per rispondere.
Rodolfo Ricci