Lunedì 22 dicembre 2025, ore 17:26

Legge di Bilancio 

Senato, la manovra da 22 miliardi approda in aula per l’approvazione 

La Legge di Bilancio, che vale complessivamente 22 miliardi di euro, approda a Palazzo Madama dopo il via libera della Commissione Bilancio. In base alla tabella di marcia, l'approvazione è prevista per domani. Una volta superato il voto del Senato, la legge di bilancio verrà immediatamente trasmessa alla Camera dei Deputati. A Montecitorio la discussione generale inizierà il 28 dicembre, mentre il giorno successivo il governo porrà la questione di fiducia sul testo. La votazione finale è prevista per martedì 30. Entro il 31 dicembre deve avvenire l'approvazione definitiva, altrimenti scatta l'esercizio provvisorio, una condizione che il Governo punta a evitare

."Sono soddisfatto. È come arrivare in vetta, il sentiero è tortuoso ma l'importante e arrivare in vetta, non c'è un'altra strada", ha detto il ministro dell'Economia Giancarlo Giorgetti. Insieme ai provvedimenti più noti, come la riduzione della seconda aliquota Irpef che scende dal 35% al 33% per i redditi fino a 50 mila euro, la rottamazione, affitti brevi, banche, assicurazioni, bonus edilizi e aiuti per le famiglie, nel testo approvato in Commissione viene sottolineato che sarà riconosciuto fino al 30 settembre 2028 l'iperammortamento per gli investimenti delle imprese in beni strumentali. La misura è maggiorata del 180% per gli investimenti fino a 2,5 milioni di euro, del 100% per gli investimenti oltre 2,5 milioni di euro e fino a 10 milioni di euro, e nella misura del 50% per gli investimenti oltre 10 milioni di euro e fino a 20 milioni di euro in relazione "agli investimenti in beni prodotti in uno degli Stati membri dell'Unione europea" o in Stati aderenti all'Accordo sullo spazio economico europeo, effettuati dall'1 gennaio 2026 al 30 settembre 2028.

Rientrano anche altre misure per le aziende: arrivano 1,3 miliardi per il credito d'imposta Transizione 4.0, i cui fondi sono andati esauriti, e 532,64 milioni sono per le aziende che hanno fatto domanda per il credito d'imposta per la Zes unica. Non si potrà andare in pensione di vecchiaia anticipatamente cumulando gli importi di forme pensionistiche di previdenza complementare. Viene cancellata, infatti, la possibilità, in vigore dal 2025, di computare, su richiesta, anche il valore di una o più rendite di forme pensionistiche di previdenza complementare per il raggiungimento degli importi mensili richiesti per accedere alla pensione di vecchiaia con almeno 20 anni di contributi e se si è pienamente nel regime contributivo.

Aumentano ulteriormente i tagli all'anticipo pensionistico per i lavoratori precoci. L'emendamento del governo alla Manovra aumenta i tagli di 50 milioni nel 2033 e di 100 milioni dal 2034. Previsti tagli pari a 40 milioni annui dal 2033 anche al Fondo per il pensionamento anticipato per i lavoratori impegnati in mansioni usuranti: così il fondo a disposizione passa da 233 a 194 milioni. Si estende la platea delle aziende che dovranno conferire il Tfr al fondo Inps. Nel biennio 2026-2027 quelle che hanno raggiunto i 60 dipendenti dovranno attenersi a questa misura e successivamente lo dovranno fare tutte quelle con 50 dipendenti. Dal 2032 verranno toccate anche quelle più piccole con 40 dipendenti. Torna anche il meccanismo di adesione automatico alla previdenza complementare per tutti i neo assunti che scatterà da luglio. Ci saranno, comunque, 60 giorni per comunicare una decisione diversa.

Rodolfo Ricci

( 22 dicembre 2025 )

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