Sull’altro fronte rovente ”quello che succede a Gaza è sempre più inaccettabile, una ferita aperta per tutta la comunità internazionale. Siamo fermamente contrari al piano israeliano di occupazione della città di Gaza e a ogni ipotesi di trasferimento forzato dei palestinesi dalla Striscia”. Così come ”è inaccettabile l’attacco di martedì e la violazione della sovranità di uno Stato, il Qatar, che non è parte del conflitto e che, al contrario, è da tempo impegnato, insieme a Stati Uniti ed Egitto, in una preziosa opera di mediazione, sono inaccettabili”. L’Italia, ”senza sventolare bandiere di comodo, lavora concretamente, in maniera operativa, per la nascita di un vero Stato palestinese, creando in questo modo le premesse per la soluzione a due Stati. Ma riconoscere uno Stato senza prima creare le condizioni per la sua nascita non produrrebbe alcun effetto”. Sottolinea Tajani: ”Siamo pronti a valutare, non appena verranno presentate in Consiglio, le ulteriori nuove proposte di sanzioni preannunciate da von der Leyen. Da tempo diciamo che le scelte del governo Netanyahu sono andate ben oltre una reazione proporzionata, violando i principi fondamentali del diritto internazionale umanitario. Troppe vittime, troppi bambini muoiono a Gaza City e nelle altre parti della Striscia dove Hamas continua a farsi scudo della inerme popolazione civile”.
Le valutazioni di Tajani soprattutto su Gaza non convincono le opposizioni. Ma alle critiche politiche si sono aggiunte quelle molto pesanti della senatrice M5S Maiorino che ha accusato Tajani di ”comportarsi come gli influencer prezzolati dalla propaganda Israeliana”. Parole contro le quali Tajani e tutta la maggioranza hanno reagito con forza e che sono state stigmatizzate anche da Calenda di Azione.
A Strasburgo intanto sia maggioranza sia opposizioni si sono spaccate al loro interno nel voto sul testo finale della risoluzione dell'Eurocamera su Gaza. Il Parlamento europeo chiede agli stati membri di ”valutare il riconoscimento dello Stato di Palestina”, e afferma il suo ”sostegno all'approccio di von der Leyen sul tema dell'accordo di associazione Ue-Israele”. Il testo non contiene invece una menzione diretta alle responsabilità di genocidio da parte di Israele. Gli alleati di governo hanno votato in tre modi diversi: favorevole alla risoluzione Forza Italia, astenuta Fratelli d'Italia, contraria la Lega. Ma anche il campo largo è finito per dividersi sulla risoluzione, complice, soprattutto l'eliminazione della parola genocidio dal testo finale. Il Pd ha votato a favore della risoluzione, contrario il Movimento Cinque Stelle.
Sul fonte dazi, Tajani ha affermato ch ”il Governo italiano è stato determinante nel sostenere una posizione europea costruttiva per evitare una guerra commerciale con gli Stati Uniti che avrebbe provocato gravi danni alle nostre imprese. L'intesa raggiunta garantisce stabilità, elemento fondamentale per il nostro sistema produttivo; e lascia aperta la prospettiva di ottenere una serie di ulteriori esenzioni a favore di alcuni settori strategici del nostro comparto industriale e agro-alimentare. Siamo la seconda manifattura d'Europa e vogliamo dare quante più certezze possibili ai nostri imprenditori. Il nostro lavoro continua per tutelare, nel prosieguo della trattativa, alcuni prodotti del Made in Italy che non sono ancora salvaguardati nel quadro dell'accordo”.
Infine, l’accordo Mercosur: ”Continueremo a vigilare sulle misure a sostegno dell'agricoltura da cui dipenderà la nostra adesione finale. L'Italia è stata decisiva nel lavoro con la Commissione per migliorare il testo originale e ottenere un monitoraggio rafforzato per eventuali turbative di mercato nel settore agricolo e compensazioni per le imprese che dovessero essere danneggiate”.
Giampiero Guadagni