Via lilbera dell’assemblea del Cnel al Disegno di legge sulla gestione, valorizzazione e destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata. L’obiettivo del ddl è valorizzare il patrimonio di beni e aziende sequestrati alla criminalità organizzata. A pesare su questo fronte sono, tra le altre cose, i tempi lunghissimi che intercorrono tra sequestro e confisca (in media 8 anni). Tempi che rischiano di compromettere il valore economico e occupazionale delle aziende coinvolte. È partendo da queste criticità che il Cnel ha elaborato la proposta di legge che punta a “superare le inefficienze attuali e trasformare i beni confiscati in un volano per il territorio, promuovendo legalità, inclusione e sviluppo”.
Tra le priorità individuate: migliore gestione delle risorse del Fondo Unico Giustizia; accesso al credito per le aziende sequestrate; rafforzamento del ruolo delle Prefetture e delle Regioni; potenziamento della banca dati dell’ANBSC (Agenzia nazionale per l’amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata); estensione della sezione speciale imprese dell’Albo degli amministratori giudiziari a professionalità imprenditoriali e manageriali e obbligo di formazione permanente; maggior coinvolgimento del Terzo Settore e delle Aziende pubbliche di servizi alla persona; applicazione del decreto 33/2013 sul conferimento degli incarichi nelle fasi di sequestro di prevenzione e confisca; valorizzazione delle buone pratiche.
Il Disegno di legge nasce dall’attività istruttoria del Forum imprese e legalità, istituito presso il Cnel e coordinato dal consigliere Tulio Marcelli, che ha condotto audizioni, analisi e proposte concrete per riformare le procedure previste dal Codice antimafia. L’obiettivo è di semplificare le regole, garantire trasparenza e restituire alla collettività, in tempi certi, beni e imprese oggi sottratti alla criminalità, affinché diventino opportunità di riscatto per i territori.
La proposta approvata dal Cnel, commenta il segretario confederale della Cisl, Sauro Rossi, è “un primo passo importante per velocizzare e qualificare la destinazione di aziende, terreni ed altri beni tolti alle organizzazioni criminali”.
Rossi esprime “soddisfazione per il modo con cui sono state valorizzate le proposte dei propri esperti e perseguiti gli obbiettivi nello specifico Gruppo di lavoro interno al Forum Imprese e Legalità”.
I principali elementi di novità della proposta, secondo il dirigente sindacale cislino, sono il maggior rilievo assegnato alle competenze specifiche e alla formazione degli amministratori giudiziari, l’attribuzione di un ruolo più incisivo al Comitato di indirizzo, la maggiore trasparenza negli atti.
“Ora - aggiunge Rossi - un passo ulteriore è rappresentato dall’intento di rimodellare l’Agenzia dei beni sequestrati e confiscati per aumentarne dinamicità, efficienza ed efficacia. La Cisl riconferma l’importanza sociale che ha il pronto ed accurato conferimento dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità e il permanente valore delle lungimiranti direttrici introdotte in materia dalla legge Rognoni-La Torre”.
Ilaria Storti