Si è aperta a Roma la trattativa per il rinnovo del Ccnl degli operai agricoli e florovivaisti, in scadenza al 31 dicembre 2025. Fai Cisl, Flai Cgil e Uila Uil hanno esposto a Confagricoltura, Coldiretti e Cia le proposte principali della piattaforma contrattuale, che riguarda un milione di lavoratrici e lavoratori e oltre 170mila imprese.
La piattaforma, hanno dichiarato i sindacati, “nasce in un contesto globale complesso, in cui crescono guerre e conflitti economici che pesano sul mondo agricolo, che però nel nostro paese si conferma un settore resiliente ed in crescita”. Il made in Italy agroalimentare, infatti, nonostante le difficoltà, ha superato i 77 miliardi di fatturato nel 2024 e registrato un +3% nel valore aggiunto.
Viviamo una fase di cambiamento radicale – ha sottolineato Massimiliano Giansanti, Presidente di Confagricoltura, in apertura del tavolo – in cui nuove tecnologie, digitalizzazione e intelligenza artificiale stanno ridisegnando il mondo del lavoro, anche nel settore primario, per questo Confagricoltura e tutte le parti presenti oggi hanno intenzione di raggiungere un accordo moderno, capace di garantire ai lavoratori una giusta remunerazione e alle imprese la gestione ottimale della propria manodopera”. Sulla stessa linea Romano Magrini, responsabile relazioni sindacali di Coldiretti, che ha evidenziato tra l’altro i pericoli della concorrenza sleale internazionale e dei tagli annunciati alla futura Pac, temi che porteranno in piazza migliaia di agricoltori da tutta Europa il 18 dicembre a Bruxelles. Manifestazione alla quale prenderà parte anche Cia, che rispetto al rinnovo contrattuale ha rimarcato il bisogno di rafforzare gli strumenti di lotta al caporalato e al dumping contrattuale.
Oltre alla richiesta di aumento salariale del 6,5% nel biennio 2026-2027, la piattaforma rappresenta per Fai Cisl, Flai Cgil e Uila Uil “un investimento sullo sviluppo complessivo del settore, a partire dalla richiesta di valorizzazione dei lavoratori stagionali, di garanzia della continuità lavorativa in un settore caratterizzato da una intrinseca stagionalità, di tutela ed integrazione dei lavoratori stranieri, nonché della qualificazione dei rapporti di lavoro e delle professionalità”. Prioritarie, inoltre, le richieste “sul fronte di bilateralità, welfare contrattuale, permessi, mercato del lavoro, sistema degli appalti, contrasto alla violenza di genere”.
Le tre organizzazioni ritengono indispensabile rafforzare il sistema delle relazioni sindacali “per assicurare un mercato del lavoro legale, tracciabile e più efficiente”: in questa direzione vanno le richieste volte a dare piena applicazione alla legge 199 del 2016, istituendo sezioni territoriali della Rete del lavoro agricolo di qualità in tutti i territori, ma anche potenziando i compiti e le attività proprie degli enti bilaterali, sul versante del welfare, della previdenza complementare, della tutela della salute e sicurezza dei lavoratori e della formazione. Le parti hanno già concordato per il 21 gennaio prossimo e il 5 febbraio le prime due riunioni tecniche.
Rossano Colagrossi

