Per la collana Biblioteca Aragno, la casa editrice torinese propone un vademecum del celebre autore russo sul mestiere dello scrittore, articolato secondo una formula originale: per ciascuna lettera dell’alfabeto vengono proposte una o più parole per sintetizzare quanto lo scrittore dovrebbe fare per ritenersi ed essere ritenuto tale; una serie di consigli tecnici da mettere in pratica per salvaguardare le proprie opere.
Uno su tutti la brevità: anche nell’introduzione a cura di Lucio Coco si sottolinea l’importanza nel testo del saper essere brevi, capacità che denota la consapevolezza di unire sintesi, semplicità e chiarezza. Il labor limae serve a questo: a rendere la scrittura pura, privata di quanto non serve né alla forma né alla sostanza.
Per lo stesso principio, l’autore consiglia di non eccedere mai con i personaggi: ne bastano due, uno maschile ed uno femminile, su cui basare l’intera storia, per evitare che una certa complessità non risolta confonda inutilmente le idee del lettore.
Alla lettera R (p. 59) troviamo poche righe che descrivono le Regole di composizione: evitare sempre le lungaggini, soprattutto di natura politica ed economica; essere oggettivi e realistici, coniugando originalità e spontaneità. Il racconto dunque deve essere veritiero, il più possibile fedele ad una realtà se non vissuta comunque plausibile, lontano da artificio, mai banale nei temi e nelle argomentazioni. Un trucco è quello di servirsi dei ricordi come filtri critici: solo ciò che è rimasto impresso nella memoria è significativo e dunque vale la pena di essere raccontato in forma scritta.
Chiudono questa interessante opera due testi inediti in traduzione italiana: Regole per aspiranti scrittori e il Brindisi ai prosatori, due contributi particolari in cui l’autore invita qualsiasi persona abbia in mente di fare lo scrittore a desistere, demolendone qualsiasi velleità e dimostrando gli svantaggi, in primo luogo economici (nell’immaginario comune lo scrittore è sempre uno squattrinato).
Spicca in maniera velatamente sarcastica la critica nei confronti della sua epoca, incapace di formare una vera classe culturalmente elevata.
Di certo minore e forse poco conosciuta dal pubblico, l’opera risulta comunque degna di nota per la sua originalità.
Cechov, A., L’arte di scrivere – Regole per aspiranti scrittori, Aragno Editore, Torino, 2024, pp. 103, euro 15,00