Martedì 8 luglio 2025, ore 18:29

Arte

L'estate di Sorolla

Seduta sulla sabbia, in riva al mare, una giovane donna, in un impalpabile vestito bianco ha il volto nascosto dalla falda di un cappello di paglia con un nastro scuro. Nulla la muove, neanche il vento che dietro di lei agita il mare e increspa le onde che si rincorrono e creano fasce colorate di schiuma bianca. A dipingere ad olio nell’estate del 1906 la tela a Biarritz è il pittore spagnolo Joaquín Sorolla (1863-1923).

L’artista era nato a Valencia e questo decide il suo destino: l’immaginazione di bambino e di uomo è abitata quasi ossessivamente dal mare e dai ricordi della sabbia dorata della sua città. Esprime agli zii che lo adottano il desiderio di studiare pittura e inizia imparando da un fotografo il potere della luce, la necessità di catturarla en plein air.

Già dal 1884, poco più che ventenne, l’artista comincerà a partecipare alle grandi mostre nazionali ed internazionali, ma sarà nel 1900, l’Esposizione Universale di Parigi che lo renderà celebre  con la vittoria del Grand Prix. Con i primi successi vince una borsa di studia e compie il suo primo viaggio in Italia stabilendosi prima a Roma poi a Venezia, Pisa, Firenze e Napoli e qui imparando la lezione del Rinascimento per poi scegliere la Francia per perfezionare lo stile e sposare la fede di una corrente. È l’Impressionismo a creare in Sorolla le più forti suggestioni ma anche i rivoluzionari pittori parigini subiscono una significativa influenza della sua visione, del suo intendere il colore ‘luce’! Monet che ne conosce e apprezza l’opera lo definirà un ‘gaudente della luce’. Di ritorno in Spagna conosce e sposa Clotilde che diventerà la sua musa. Dalle lettere alla moglie si rileva la sua passione per l’estate, quel tempo dell’anno che è metafora della gioia della vita in cui il mare rappresenta l’inquietudine dell’anima e la spiaggia l’orlo della terra da attraversare con il passo leggero di chi passeggia, osserva e conserva memoria dell’incanto. Sorolla dipinge per celebrare l’esperienza, fissa sulla tela ‘le cose viste’ e vuole dimostrare l’euforica energia del sole che illumina la sostanza dei colori e dà loro significato e materia. La luce nella pennellata dello spagnolo è un idillio, si poggia sui corpi, conferendo carattere e ruolo ai personaggi. Il 'giusto cammino’ è per l’artista lasciarsi attraversare dal colore ed esprimerlo in opere con le quali raccontare in infinite declinazioni l’amore per i paesaggi marini in cui l’uomo e il creato si fondono in un’unione intima e felice. La donna di En la playa occupa lo spazio più piccolo e marginale della scena in cui è invece prorompente la forza dell’acqua dell’oceano, le sfumature di azzurro, turchese e blu oltremare. Non è l’umanità a dominare la Natura ma ne ha solo ricevuto in dono l’effimero godimento della sua bellezza. Sorolla ritrae donne e bambini al mare come a voler incastonare le creature più nobili come gemme nel paesaggio più puro, nella geografia dell’infinito. L’estate di Sorolla è figlia dell’Impressionismo e le donne che dipinge in riva al mare sono le signore della Belle Epoque.

 

 

 

 

 

 

 

 

( 8 luglio 2025 )

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L'estate di Sorolla

La luce nella pennellata dello spagnolo è un idillio, si poggia sui corpi, conferendo carattere e ruolo ai personaggi

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