“L’universo che san Tommaso concepisce è quello in cui ogni entità distinta e determinata, ogni ens concreto, è teologicamente coinvolto con ogni altro. Non esiste infatti una sostanza o un agente particolare che possa essere definito nel suo scopo e nella sa intelligibilità senza riferimento al ruolo che esso svolge in altre realtà del genere: ogni sostanza serve”. Se ne deduce che “un modello di unità come autoidentità autonoma non rappresenta la forma ultima di unità, bensì una sua immagine distorta e riduttiva”. Ed ecco che la tappa su Tommaso non è solo l’occasione scolastica per un bilancio complessivo su uno dei nodi fondamentali del cristianesimo, ma diventa un provvidenziale viatico per esplorare in lungo e in largo le innumerevoli potenzialità del tomismo, il suo lascito semantico lungo e prezioso.