“Io non voglio essere specialista di qualcosa. Penso che questa sia una condizione femminile, questa scelta che ti fa preferire le cose più nel profondo invece che in superficie, che ti fa preferire, per esempio, il sapere al potere. In questo rifiuto credo che ci sia un’armonia e non nel contrario”. Così Gae Aulenti esprimeva il suo desiderio di esprimersi liberamente applicando la sua arte a qualsiasi contesto e ambito le venisse offerto. Una poliedricità artistica che la vede protagonista non solo del mondo del design, del teatro, della letteratura, dell’architettura ma anche del cinema, della politica e della televisione. Il suo è un percorso biografico ed artistico molto ricco e vario che la porta a tutti gli effetti ad essere considerata una della principali protagoniste della storia dell’architettura del Novecento europeo e non solo italiano, in quanto conosciuta e apprezzata in tutto il mondo. Uno straordinario percorso che oggi si può rivivere negli ambienti della Triennale di Milano