Giovedì 1 maggio 2025, ore 3:55

Focus

Marche: tra crisi e rilancio servono scelte lungimiranti

Un tempo emblema di benessere diffuso e coesione sociale, oggi le Marche vivono una fase delicata, segnata da criticità strutturali che investono economia, servizi pubblici e sanità. A sollevare il velo su questa situazione è Marco Ferracuti, segretario generale della Cisl Marche, che richiama con forza istituzioni, forze sociali e cittadinanza ad un'assunzione collettiva di responsabilità: "I nostri amministratori tendono a reagire alle singole vertenze, serve un cambio di paradigma - afferma - perché la nostra regione rischia di perdere le sue caratteristiche migliori, se non si interviene ora con scelte coraggiose e lungimiranti".

Segretario Ferracuti, qual è oggi la priorità assoluta per evitare che le Marche scivolino verso un declino strutturale?
Dobbiamo partire dalla qualità del lavoro e dei servizi. La manifattura, da sempre settore trainante dell'economia marchigiana, continua ad essere forte, ma genera sempre più lavoro precario e povero. Non possiamo accettare che l’occupazione cresca senza garantire dignità e diritti. Vanno comunque attuate strategie ed investimenti per salvaguardare la nostra manifattura e proprio il recente accordo con la Giunta regionale e Confindustria va nella strada giusta. Definire insieme le priorità e le modalità per perseguirle. Allo stesso tempo sanità, istruzione e formazione, servizi pubblici essenziali per la qualità della vita dei cittadini, non rispondono più adeguatamente ai bisogni della popolazione. Le aree interne, tanto celebrate nei discorsi politici, restano abbandonate, senza azioni concrete per favorirne il ripopolamento. Il declino non è inevitabile: possiamo invertire la rotta se rimettiamo al centro la capacità di innovazione, il valore del lavoro, della solidarietà e della coesione sociale. 

Con il “Protocollo benessere dei lavoratori” sottoscritto tra Regione Marche, parti sociali e parti datoriali, possiamo dire che un primo passo è stato fatto per favorire il valore del lavoro? 
Il protocollo benessere dei lavoratori è un accordo di grande rilevanza. L’idea alla base di questo protocollo è semplice ma potente: se i lavoratori stanno meglio, anche le imprese ne beneficiano. Migliorare le condizioni di salute, di sicurezza, di conciliazione dei tempi di vita e di lavoro e di benessere psicofisico dei lavoratori significa incrementare la loro motivazione, produttività e, di conseguenza, la competitività delle imprese. Un ambiente di lavoro sano e stimolante riduce l'assenteismo, aumenta la qualità del lavoro e favorisce una maggiore fidelizzazione dei dipendenti. Le Marche, come territorio, devono investire in queste politiche di benessere, poiché la competitività delle imprese non passa solo attraverso l'innovazione tecnologica, ma anche attraverso la valorizzazione delle persone umane.

C’è molta preoccupazione rispetto alle crisi della Beko, per il settore degli elettrodomestici e della Cartiera Fedrigoni che interessano i siti produttivi di Comunanza e Fabriano. Come si sta muovendo la Cisl Marche per affrontare questa situazione critica? 
La crisi, che interessa i siti produttivi di Comunanza e Fabriano della Beko, nel settore degli elettrodomestici, e della Cartiera Fedrigoni, storica azienda della carta, rischia di colpire duramente non solo i lavoratori direttamente coinvolti, ma l’intero tessuto economico delle aree coinvolte. Quella della Beko e della Fedrigoni sono crisi importanti che stanno mettendo a dura prova un territorio già martoriato. Da mesi siamo impegnati in un percorso di confronto e coordinamento, sia a livello locale che nazionale, volto a trovare soluzioni concrete per salvaguardare il lavoro. La nostra priorità assoluta è quella di proteggere ogni singolo posto di lavoro, garantendo un futuro produttivo e stabile per le comunità interessate. In questo contesto, la collaborazione tra istituzioni, aziende e livelli sindacali diventa fondamentale: solo un impegno collettivo e coordinato può assicurare che nessun lavoratore venga lasciato solo e che il tessuto economico delle aree interessate venga tutelato.

E poi c'è la salute, un tema cruciale, la Cisl ha più volte insistito sulla necessità di rafforzare la sanità territoriale. Quali sono, concretamente, le vostre proposte?
Per troppo tempo ci è stato fatto credere che la salute si esaurisca negli ospedali. Noi sappiamo che non è così. Gli ospedali sono fondamentali, ma devono occuparsi delle emergenze e delle acuzie. Il territorio, invece, deve essere il fulcro della presa in carico della cronicità e della riabilitazione. Il nostro obiettivo è chiaro: garantire una presa in carico reale e continuativa della persona, non solo rispondere all’emergenza. Le Case della Salute e gli Ospedali di Comunità sono un passo importante, ma non bastano le strutture, per non renderle scatole vuote servirebbero almeno 2200 assunzioni tra medici, infermieri e operatori. Bisogna investire sulla prevenzione, potenziare l’assistenza domiciliare e rafforzare la medicina territoriale. È una sfida che stiamo portando avanti con le nostre categorie, i pensionati, le comunità locali. La salute non può essere un privilegio o una corsa a ostacoli: dev’essere un diritto garantito, ovunque e per tutti.

Mentre rispetto alla transizione ecologica, oggi al centro del dibattito pubblico, e l’urgenza ambientale che impone scelte concrete, Segretario Ferracuti, perché tra le proposte della Cisl Marche c’è realizzazione di un termovalorizzatore?
Perché non possiamo più permetterci di rinviare decisioni strategiche. La raccolta differenziata nelle Marche ha raggiunto buoni livelli, ma continuiamo a conferire il 50% dei rifiuti in discarica: un dato preoccupante, soprattutto alla luce dell’obiettivo europeo del 10% entro il 2035. Il termovalorizzatore può rappresentare una soluzione concreta e sostenibile. È meno impattante della discarica, consente di ridurre i volumi dei rifiuti e produce energia. Energia che può tradursi in un risparmio reale per famiglie e imprese. È una scelta di responsabilità verso l’ambiente, ma anche verso la giustizia sociale ed economica.

E sempre più marchigiani scelgono di iscriversi a Cisl Marche. I dati alla chiusura del tesseramento evidenziano una crescita significativa del numero di iscritti alla Cisl Marche, che ha raggiunto il primato a livello nazionale. Quali sono, secondo lei, le ragioni principali di questo successo?
Il successo che stiamo registrando è il risultato di un impegno costante e di una presenza capillare dei servizi Cisl e delle categorie sindacali su tutto il territorio regionale. Crediamo fermamente che un’ azione sindacale efficace debba essere vicina alle esigenze quotidiane dei lavoratori e dei pensionati, anche per questo siamo costantemente alla ricerca di nuovi servizi in grado di corrispondere ai nuovi bisogni. Negli ultimi anni abbiamo registrato un incremento costante degli iscritti che ci ha permesso di raggiungere primato a livello nazionale con il 12% degli iscritti sul totale della popolazione maggiorenne regionale. Non è solo un dato numerico, ma testimonia la crescente fiducia che cittadini, lavoratori e pensionati ci danno, confermando il valore dei nostri servizi e della nostra azione sindacale in contesti lavorativi sempre più complessi e diversificati . Il nostro operato si fonda su un ascolto attento e su interventi mirati che rispondono alle specifiche problematiche del mondo del lavoro e alle risposte professionali dei nostri servizi, come evidenziato dall'incremento di oltre 2000 iscritti, in particolare nei settori del manifatturiero e dei servizi.
Cinzia Castignani 
 

( 3 aprile 2025 )

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