Giovedì 1 maggio 2025, ore 2:43

Industria 

Il Piano Italia di Stellantis, svolta possibile 

L'Italia torna al centro delle strategie di Stellantis. Lo ha assicurato ieri nel corso del confronto al Mimit Jean-Philippe Imparato, responsabile Europa di Stellantis. Ogni stabilimento ha un piano di modelli che arrivano al 2032. Sono confermati gli investimenti che Stellantis effettuerà in Italia: per il 2025 sono previsti circa 2 miliardi di euro per gli stabilimenti e 6 miliardi di euro nello stesso periodo in acquisti da fornitori operanti in Italia. Aggiunge Imparato: ”Il tempo è venuto per Stellantis di fare squadra con l'Italia per affrontare le sfide esistenziali che affrontiamo e sottovalutate da alcuni in Europa. Odio le promesse non mantenute e non voglio essere smentito dai fatti. Stellantis porterà avanti il piano industriale in Italia con risorse proprie, senza qualsiasi forma di incentivo pubblico alla produzione”.
Il piano Italia di Stellantis ”dà riscontro alle nostre istanze”, afferma da parte sua il ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso, per il quale occorre ”un piano industriale sostenibile e chiaro che ponga l'Italia al centro della politica di sviluppo di Stellantis e che impegni l'azienda ad assumersi la responsabilità sociale di governare, con noi tutti, la transizione tecnologica e industriale, che è la vera sfida per la nostra Europa. Un piano che ponga al centro della strategia di Stellantis la produzione e l'occupazione in Italia, con il mantenimento di tutti gli stabilimenti, investimenti significativi in ricerca e sviluppo, in nuovi modelli e piattaforme produttive, con la valorizzazione del Made in Italy e la tutela del lavoro, la riqualificazione delle competenze e il ricambio generazionale”. Sottolinea ancora Urso: ”Il settore auto è in una fase di profondi cambiamenti. Per questo il Governo, in un contesto di bilancio difficile, ha compiuto uno sforzo significativo, mettendo a disposizione del comparto e della filiera oltre un miliardo di euro nel 2025 per supportare le imprese nella transizione in corso con gli strumenti di politica industriale”.
Commenta il segretario generale della Fim Uliano: “Il tavolo Stellantis al Mimit rappresenta un momento di svolta nei rapporti con l'azienda dopo l'uscita dell'Ad. Le novità emerse oggi a partire dalla piattaforma small rappresentano un elemento di certezza sulle prospettive e sui volumi a cui si aggiungono novità legate all'ibridizzazione dei modelli e l'impegno sull'indotto”. Uliano sottolinea la mancanza di certezze su Maserati e Termoli, L'impatto sui volumi “si avrà dal 2026 a seguito dei nuovi lanci, si raggiungeranno le 750mila auto prodotte nel 2023. L'obiettivo da raggiungere per noi è la saturazione degli impianti che per mantenere occupazione deve salire almeno a 1 milione obiettivo che si deve raggiungere entro 2030”. Uliano ha poi evidenziato le criticità sugli ammortizzatori sociali. “Abbiamo una situazione rispetto agli ammortizzatori drammatica. Entro il prossimo anno finiranno per la quasi totalità dei siti servono certezze di coperture per questi lavoratori”. Il segretario della Fim ha annuciato una grande manifestazione per il prossimo 10 gennaio a Bruxelles per sollecitare l'Ue a mettere in campo un fondo europeo a sostegno del settore.
Nel dettaglio ecco il piano per le fabbriche italiane. A Pomigliano dal 2028 sarà installata la nuova piattaforma (Stla-Small), sulla quale è prevista la produzione di due nuovi modelli compatti. Verrà rafforzato il presidio per la produzione delle vetture mass market con l'estensione della produzione della Panda (detta Pandina) fino al 2030, seguita dall'introduzione della nuova generazione dello stesso modello. A Mirafiori sarà basata la produzione della 500 ibrida e della nuova generazione della 500 BeV elettrica, in aggiunta alla prosecuzione dell'attività dei cambi eDCT. Torino sarà, dal primo gennaio 2025, la sede della Regione Europa di Stellantis e il quartier generale della divisione Veicoli Commerciali del gruppo. Sarà inoltre la sede di SUSTAINera, centro di sperimentazione e di riciclo del Gruppo e consoliderà il Battery Technology Center, attuale sede dell'unico centro al mondo del Gruppo per i test e lo sviluppo delle batterie. A Cassino verrà introdotta la piattaforma Stla-Large (oltre allo sviluppo in anteprima mondiale delle architetture elettroniche Stla-Brain e Stla-Smart Cockpit), su cui saranno prodotti tre nuovi modelli. Dal 2025, infatti, sarà prodotta la nuova Alfa Romeo Stelvio, dal 2026 la nuova Alfa Romeo Giulia, e- a seguire - una nuova vettura top di gamma. È in valutazione la produzione di Alfa Romeo Stelvio e Giulia nelle versioni ibride, oltre che elettriche. Melfi beneficerà del lancio di 7 nuovi modelli: dal 2025 sarà prodotta la nuova Ds n. 8, la nuova Jeep Compass, la nuova Lancia Gamma e la nuova Ds7, tutte elettriche. Di questi, tre modelli - Jeep, Gamma e Ds7 - saranno anche ibridi, il che triplica la previsione dei volumi prodotti. Questi modelli saranno realizzati sulla piattaforma Stla-Medium. Ad Atessa oltre all'introduzione di Stellantis CustomFit, il programma di conversione e personalizzazione e, da fine 2024, della produzione di veicoli elettrici - dal 2027 sarà avviata la produzione di una nuova versione di Large Van, Il sito abruzzese, che esporta all'estero in 75 paesi oltre l'80% della sua produzione, svolgerà sempre più un ruolo centrale nel piano di Stellantis.- Modena diverrà il polo dell'alta gamma, coinvolgendo in tale missione l'ecosistema produttivo della Motor Valley per sviluppare il progetto insieme a tutti gli attori della filiera, dal design alla pre-industrializzazione, con i migliori componenti nazionali in termini di innovazione e circolarità, parte di un complessivo sforzo di valorizzazione del marchio Made in Italy rivolto esclusivamente alle auto alto di gamma prodotte nel nostro Paese. Quanto a Termoli Stellantis ha ribadito il suo impegno nel sostegno finanziario della joint venture Acc e che comunicherà il suo piano nel 2025 e che resta aperta a studiare la realizzazione della Gigafactory in base all'evoluzione delle tecnologie e in considerazione del mercato e della competitività dei fattori abilitanti del sistema Paese.
Giampiero Guadagni

( 17 dicembre 2024 )

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