Sempre l’Istat calcola che il taglio dell'Irpef previsto in manovra ”coinvolgerebbe poco più di 14 milioni di contribuenti, con un beneficio annuo pari in media a circa 230 euro. Le famiglie beneficiarie sarebbero circa 11 milioni (44% delle famiglie residenti) e il beneficio medio di circa 276 euro (in ogni famiglia ci può essere più di un contribuente)”. Il presidente Chelli osserva: ”Oltre l'85% delle risorse sonoo destinate alle famiglie dei quinti più ricchi della distribuzione del reddito: sono infatti interessate dalla misura oltre il 90% delle famiglie del quinto più ricco e oltre due terzi di quelle del penultimo quinto. Il guadagno medio va dai 102 euro per le famiglie del primo quinto ai 411 delle famiglie dell'ultimo. Per tutte le classi di reddito il beneficio comporta una variazione inferiore all'1% sul reddito familiare”.
Inoltre, l’Istat stima che il nuovo bonus mamme, erogato alle titolari di un reddito da lavoro non superiore a 40mila euro, coinvolgerà una platea di circa 865mila lavoratrici. Assumendo un tasso di adesione pari al 100%, il beneficio medio annuo individuale sarà di quasi 660 euro (60 euro mensili moltiplicati per il numero di mesi lavorati) per un costo totale di circa 570 milioni. Le famiglie beneficiarie sarebbero il 3,2% del totale delle famiglie residenti e il beneficio comporterà una variazione sui redditi familiari pari, in media, al 2,7%.
Della manovra sta parlando in questi giorni la Cisl con le forze politiche, suggerendo le modifiche ritenute necessarie. A partire dal rifinanziamento della legge sulla partecipazione, con la richiesta di almeno 70 milioni di euro. Riguardo alle pensioni, Fumarola chiede la reintroduzione di Opzione donna: ”Non deve essere zavorrata da quelle condizionalità che impediscono alle donne di utilizzarla ma escluderla è assolutamente sbagliato anche dal punto di vista simbolico della misura”. E serve ”maggiore attenzione verso le pensioni minime”.
La leader Cisl, che esprime grande soddisfazione per la firma del contratto scuola, ribadisce ”l'esigenza di realizzare un Patto della Responsabilità. In vista del 2026 e della fine dell'esperienza del Pnrr è indispensabile dare concretezza a un accordo che unisca Governo, parti sociali e soggetti politici su traguardi strategici condivisi. Questo vuol dire costruire insieme le condizioni per rilanciare retribuzioni e produttività, innovazione e qualità del lavoro, buone flessibilità e partecipazione. Significa guidare le transizioni nella coesione consolidando le politiche industriali ed energetiche, riformando in modo stabile fisco e pensioni, rilanciando investimenti su scuola, ricerca, sanità, welfare, non autosufficienza, contrasto alla povertà e alle marginalità sociali. Il mosaico va composto insieme, con approccio riformista e solidale. Per promuovere questo sentiero la Cisl è mobilitata su ogni territorio in un Cammino della Responsabilità che culminerà in una manifestazione nazionale il 13 dicembre a Roma. Partecipare per crescere: questa la sfida che attende tutti noi e il Paese”.
Giampiero Guadagni
