Mercoledì 30 aprile 2025, ore 21:32

Reazioni in Italia 

Meloni: da Usa scelta sbagliata, ma non è una catastrofe 

Un accordo con gli Stati Uniti, in una cornice europea, ma senza ”rispondere ai dazi con i dazi”. Pressando pure Bruxelles per un cambio di passo, anche per ”una necessaria revisione del Patto di stabilità”. E nel frattempo studiare come tutelare i settori produttivi più colpiti, con cui ci sarà un confronto la prossima settimana. Si articola così la strategia con cui il Governo italiano prova a far fronte alle barriere commerciali decise da Trump. In parallelo il Governo punta ad allargare l'export a nuovi mercati, dal Mercosur al Vietnam, dal Messico all'India.
I dazi sono ”una scelta sbagliata”, ha ribadito la premier Meloni, ”un altro problema da risolvere, ma non è la catastrofe che alcuni stanno raccontando”. Una cautela forse spiegata anche con la necessità di non spaventare i mercati, che però anche ieri sono andati ovunque picco, con Milano maglia nera in Europa.
Meloni chiede all'Ue una serie di sforzi, ”per rimuovere i dazi che si è autoimposta”, con gli effetti del Green Deal sull'automotive, burocrazia che ”soffoca” e un Patto di stabilità da ”rivedere”. Con la consapevolezza che le proposte italiane possano non essere ”perfettamente sovrapponibili” a quelle degli altri partner europei. L'input di Meloni ai ministri sarebbe stato di ”"procedere con ordine”. Innanzitutto constatare l'atteggiamento in ambito europeo, e gli spazi di manovra per trattare con gli Usa. Senza una soluzione politica, serviranno sostegni alle imprese. In quest'ottica, raccontano alcune fonti, la premier avrebbe dato mandato a Giorgetti e alla Ragioneria di verificare i margini nelle pieghe del bilancio. L'alternativa - si commenta in ambienti di maggioranza - potrebbe essere anche una manovra correttiva, con tutti i rischi collegati.
C’è comunque la consapevolezza di dover trattare con gli Stati Uniti a livello europeo e non nazionale. Anche se il vicepremier e leader della Lega Salvini insiste: ”Se gli Usa hanno deciso di tutelare le proprie imprese, è necessario che l'Italia continui a difendere con determinazione il proprio interesse nazionale anche alla luce dei troppi limiti dell'Europa"
Da parte loro, le opposizioni incalzano il Governo per ottenere spiegazioni sulla strategia dell'Italia per fronteggiare i dazi, chiedendo la presenza in Aula della premier in persona. Dai diversi leader di partito un fuoco di fila contro Meloni, rea di essere arrivata ”impreparata” all'appuntamento con le nuove imposte commerciali. La segretaria del Pd Schlein parla di ”una mazzata per le imprese e i lavoratori italiani”, della prospettiva di danni ”enormi” e punta il dito contro ”l’inerzia e l’ambiguità” di Palazzo Chigi. Dice Schlein: ”Il Governo spagnolo di Pedro Sanchez ha immediatamente messo in campo 14 miliardi di euro per sostenere le imprese e le famiglie e proteggerle dalle conseguenze di questa guerra commerciale, mentre Meloni continua a minimizzare”.
Anche le forze sociali sono in allarme per gli effetti su crescita e occupazione. Sottolinea la segretaria generale della Cisl Fumarola: ”'Come ha sottolineato anche il presidente Mattarella i dazi sono un grave errore perché rischiano di innescare una pericolosa guerra commerciale da cui nessuno uscirebbe vincitore. Ci sono decine di migliaia di posti di lavoro a rischio ogni anno solo in Italia. È importante che il Governo definisca con il sindacato e il sistema delle imprese un set di misure che da un lato protegga lavoro e produzioni in pericolo, dall'altro aiuti a individuare sbocchi commerciali alternativi insieme all'Europa. La risposta deve essere coesa con una strategia che non escluda il dialogo e punti a un ripensamento dell'amministrazione Trump”. Aggiunge Fumarola: ”Il futuro del settore dell’automotive che ha fatto la storia di questa città e di questo territorio dipende dal rispetto degli impegni industriali presi da Stellantis sui quali vigileremo. Ma bisogna proteggere tutta la filiera e le aziende della componentistica nel processo di transizione, tutelando l'occupazione e impedendo le chiusure di stabilimenti. Serve la capacità di attrarre nuovi investimenti nel quadro di un piano generale per la competitività e lo sviluppo del territorio”.
Giampiero Guadagni

( 4 aprile 2025 )

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