Tra le iniziative principali spicca l'annuncio di uno stanziamento da 1,8 miliardi di euro per rafforzare la catena di approvvigionamento delle materie prime per le batterie per ridurre la dipendenza da fornitori extra-Ue e aumentare la sicurezza operativa dell'industria europea. La creazione di un ecosistema produttivo competitivo in questo ambito è uno dei punti centrali del Piano, attraverso investimenti grazie al Fondo per l'innovazione e possibili incentivi diretti alle imprese del settore, si legge nel comunicato. Per rafforzare la competitività europea del settore Bruxelles potenzierà l'uso di strumenti di difesa commerciale, come le misure antisovvenzioni, per proteggere le aziende europee da pratiche sleali. Parallelamente proseguiranno i negoziati con i partner globali per migliorare l'accesso ai mercati e diversificare le fonti di approvvigionamento.
Altro fronte su cui l'Ue sconta un pesante ritardo (specie rispetto ai concorrenti asiatici) è l'applicazione di tecnologie avanzate come l'intelligenza artificiale alle automobili. Il Piano prevede la creazione di un'Alleanza europea per i veicoli connessi e autonomi, ente che riunirà gli attori del settore per sviluppare software e hardware condivisi. Per stimolare l'innovazione saranno avviati test su larga scala e zone di sperimentazione normativa, e verrà stanziato 1 miliardo di euro di investimenti pubblico-privati. Sul versante degli obiettivi di emissione e delle relative multe, la Commissione intende proporre una modifica mirata al regolamento sugli standard di CO2 per auto e furgoni, consentendo ai produttori di compensare gli sforamenti annuali in un arco triennale, anziché in un anno, mantenendo però inalterata la traiettoria di riduzione delle emissioni. Per rispondere alle carenze di manodopera qualificata e all'invecchiamento della forza lavoro, la Commissione estenderà il Fondo europeo di adeguamento alla globalizzazione per i lavoratori espulsi e collaborerà con gli Stati membri per rafforzare il finanziamento del Fondo sociale europeo plus. Inoltre, sarà incentivata la riqualificazione professionale con programmi di aggiornamento mirati ai settori strategici.
Per la segretaria generale della Cisl Fumarola si tratta di ”passi importanti, ma non ancora sufficienti. Servono misure maggiormente strutturate, più investimenti in ricerca e sviluppo, il rafforzamento della filiera della componentistica, una strategia per una nuova politica energetica fondata su un mix di fonti e un fondo sovrano comunitario per reindustrializzazioni e riconversioni che non facciano perdere un posto di lavoro. L'Italia deve fare la sua parte, utilizzando al meglio le risorse disponibili per sostenere l'occupazione e la competitività del settore”. Osserva ancora Fumarola: ”Bisogna restituire centralità a tutti gli stabilimenti italiani del gruppo Stellantis, recuperando i volumi produttivi persi negli ultimi anni e garantendo, con essi, la tenuta dei livelli occupazionali diretti ed indiretti. A partire proprio da Torino e dagli impegni che devono essere confermati nell'incontro del prossimo 14 marzo a Roma.In gioco c'è l'intero sistema produttivo italiano, legato a doppio filo con il futuro dell'Europa”.
Aggiunge il segretario generale della Fim Cisl Uliano: ”Le misure previste nel piano non rispondono alle richieste che la Fim Cisl e quelle del movimento sindacale europeo che abbiamo portato avanti nella manifestazione del 5 febbraio a Bruxelles. Mancano risorse concrete per sostenere le aziende della componentistica e l'intero settore automobilistico nel processo di transizione, tutelando l'occupazione impedendo così chiusure di stabilimenti e licenziamenti. Ancora più grave è l'assenza di fondi per i lavoratori, sia in termini di formazione professionale per il rafforzamento delle competenze, sia per il sostegno economico attraverso adeguati ammortizzatori sociali. Gli unici elementi di novità riguardano la rimodulazione delle multe sulle emissioni di CO? previste per il 2025, che avrebbero potuto generare sanzioni per circa 15 miliardi di euro con pesanti ripercussioni su produzione e occupazione”.
Giampiero Guadagni