Mercoledì 13 agosto 2025, ore 1:42

Dazi 

Sindacati-Confindustria: l’urgenza di fare rete 

L'economia italiana inverte la rotta nel secondo trimestre dell'anno. Tra aprile e giugno, complice l'incertezza sui dazi, il Pil è diminuito dello 0,1%, segnando un netto cambiamento rispetto alla crescita dello 0,3% registrata nei primi tre mesi dell'anno. Ma il ministro dell'Economia Giorgetti assicura che per fine anno saranno confermate le stime del Governo, che in via prudenziale avevano indicato una crescita nel 2025 dello 0,6%. I rischi sono piuttosto proiettati nel 2026. I dazi imposti all'Europa dall'amministrazione Trump, calcola Giorgetti, potrebbero infatti avere l'anno prossimo un impatto di mezzo punto rispetto alle stime del Dfp di una crescita allo 0,8%. Subito dopo però, rassicura ancora il titolare dell'Economia, ci sarà ”un recupero graduale”, che porterà il Pil a riallinearsi al livello dello scenario base entro il 2029. Di fronte all'accordo siglato domenica in Scozia, Giorgetti si mostra prudente, ma non del tutto pessimista. L'Italia sta ancora lavorando con l'Europa ”per ottenere un accordo che sia il migliore possibile per il nostro Paese”.
Il tema dazi è stato naturalmente anche al centro dell’incontro di mercoledì pomeriggio tra Confindustria e Cgil Cisl e Uil, con riferimento particolare agli effetti sul sistema produttivo e sull'occupazione. Sottolinea la leader della Cisl Fumarola: ”La questione ci preoccupa molto, perché rischia di compromettere la tenuta delle filiere industriali e l'export. Serve una strategia che coinvolga il Governo e l'Unione Europea per garantire tutela agli asset strategici dell'economia, proteggere il lavoro e allo stesso tempo aprire nuovi sbocchi commerciali, con una politica industriale che sostenga le imprese, protegga occupazione e potere d'acquisto, risponda alle esigenze del Paese e dei territori”. Aggiunge Fumarola: ”Gli effetti potenziali dei dazi sull'economia nazionale mettono in evidenza il bisogno di fare rete, di costruire insieme una strategia di coesione e sviluppo. Il Paese ha bisogno di un patto sociale che consolidi l'impegno comune tra imprese, sindacati e istituzioni su sicurezza nei luoghi di lavoro, occupazione, produttività e salari. È questa la sfida che vogliamo cogliere, con determinazione e spirito costruttivo”.
Osserva il numero uno della Uil Bombardieri: ”Se le parti sociali riescono a trovare una soluzione, forse è più facile offrirle anche al Governo. Lo scenario è ancora confuso, ma poiché c'è un rischio per 100 mila posti, chiediamo di fare una discussione più ampia, più approfondita. Se noi contribuiamo con le nostre tasse ad aiutare le aziende, bisogna tutelare anche i posti di lavoro”.
Il segretario generale della Cgil Landini dice ”no alle delocalizzazioni, quindi no a spostare le produzioni negli Stati Uniti. Questo è un punto importante e infatti abbiamo deciso con Confindustria anche un approfondimento nei prossimi incontri perché la vera risposta deve essere politica e industriale”.
Da parte sua il presidente di Confindustria Orsini spiega: ”Quello che ci preoccupa riguarda gli impatti che possono venire dalla mancanza di alcuni prodotti che possono essere venduti dalle nostre imprese negli Stati Uniti. Noi abbiamo mappato una perdita possibile di 22,6 miliardi, quindi serve subito costruire delle compensazioni, serve una politica industriale anche su questi temi, perché ovviamente la politica industriale dovrà mettere al centro nuovi mercati e investimenti. L'Europa deve darci dei segnali importanti”. Orsini ricorda che ”non c’è solo il tema dei dazi, ma anche quello della svalutazione euro-dollaro, un peso che molti stanno sottovalutando”.
Più in generale, l’incontro presso la Foresteria di Confindustria viene giudicato positivo da tutti, come dice Fumarola ”improntato a un metodo di confronto concreto e costruttivo, nel merito e nei contenuti”.
Confindustria e sindacati hanno condiviso l'urgenza di intervenire su dossier fondamentali: salute e sicurezza nei luoghi di lavoro, ruolo della contrattazione, rafforzamento della bilateralità, diritto alla formazione continua, politiche industriali ed energetiche. Questi temi saranno al centro dei prossimi incontri già fissati in agenda il 17 e il 30 settembre.
Giampiero Guadagni

( 31 luglio 2025 )

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