Dopo la manifestazione a Roma del 12 ottobre 2024 e l'uscita di Tavares ”c'è stato un cambio di impostazione, con un piano di investimenti aggiuntivo - ha proseguito il numero uno della Fim - ed è stata prevista anche in Italia la nuova piattaforma Small con i due nuovi modelli compatti a Pomigliano dal 2028. La nuova 500e a Mirafiori in aggiunta alla 500 ibrida. Vengono ibridizzate le auto previste nelle versioni elettriche tra il 2025 e 2026 a Melfi, portando l'offerta a 7 modelli. Ad Atessa è stato annunciata la nuova gamma large sui veicoli commerciali. A Cassino è previsto lo sviluppo anche delle versioni ibride delle full electric previste su Stelvio e Giulia e in aggiunta un nuovo modello top di gamma sempre su piattaforma large. Su Modena viene lanciata la collaborazione con Motor Valley per il lancio del progetto alto di gamma”. Per Uliano ”è urgente che Stellantis chiarisca quale strategia intende adottare per Maserati, sia sui modelli che sui volumi. La linea Maserati a Mirafiori va assolutamente riempita con nuove produzioni”. Preoccupazione anche per la gigafactory di Termoli. ”La decisione di sospendere l'investimento per la gigafactory, destinata alla produzione di batterie, rappresenta per noi un fatto estremamente grave. Abbiamo chiesto con urgenza un incontro al Mimit. Rinunciare a questo investimento significa negare una prospettiva industriale e mettere a rischio occupazionale circa 1.950 lavoratori dello stabilimento e il tessuto produttivo del territorio molisano. Un investimento strategico, indispensabile per garantire la tenuta della filiera automotive italiana nella transizione verso l'elettrico. Ribadiamo la richiesta al Governo italiano di intervenire affinché Stellantis confermi l'investimento”.
La "tempesta perfetta" che investe l'industria europea, segnata dal crollo dei mercati, dalla transizione elettrica e digitale, e ora anche dai dazi Usa, ”impone una risposta politica forte e coordinata a livello europeo”, ha sottolineato Uliano. A seguito della manifestazione del 5 febbraio 2025 a Bruxelles, promossa da IndustriAll Europe, ”denunciamo l'assenza di misure strutturali all'altezza della sfida. Le risorse finora stanziate (2,8 miliardi di euro) sono del tutto insufficienti per sostenere un comparto strategico in piena trasformazione, che rischia ricadute gravi sia sul piano industriale sia su quello occupazionale”
Giampiero Guadagni