Giovedì 10 luglio 2025, ore 11:59

Industria 

Stellantis, in sei mesi perso un terzo di auto 

Nel primo semestre dell'anno i dati della produzione negli stabilimenti italiani del gruppo Stellantis confermano un peggioramento rispetto al già critico 2024. Lo rileva il report della Fim illustrato in conferenza stampa dal segretario generale Uliano. Il sindacato dei metalmeccanici Cisl prevede per il 2025 circa 440mila veicoli prodotti, 250mila dei quali autovetture. Nei primi sei mesi sono state prodotte complessivamente 221.885 unità tra autovetture e veicoli commerciali, in calo del -26,9% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Le autovetture registrano una flessione del 33,6% (123.905 unità), mentre i veicoli commerciali sono scesi del 16,3% (97.980 unità). Tutti gli stabilimenti auto evidenziano un forte peggioramento. A differenza del 2024, in cui almeno Pomigliano rappresentava un'eccezione positiva, oggi nessun sito sfugge alla situazione di forte difficoltà. La Fim non vede segnali di ripresa entro fine anno. Anzi, il calo dei volumi e l'uso degli ammortizzatori sociali potrebbero aumentare, coinvolgendo già oggi quasi la metà della forza lavoro del gruppo. La partenza produttiva della 500 ibrida prevista per novembre e i nuovi modelli di Melfi potranno dare risultati significativi solo nel 2026. Il livello di caduta dei volumi nel 2025 è superiore alle previsioni. ”Restano validi gli impegni presi in sede istituzionale, che dovranno essere verificati puntualmente con i nuovi vertici - ha detto Uliano - 2 miliardi di investimenti negli stabilimenti italiani, 6 miliardi di acquisti da fornitori nazionali, Obiettivo di 1 milione di veicoli entro il 2030, legato però all'andamento del mercato”.
Dopo la manifestazione a Roma del 12 ottobre 2024 e l'uscita di Tavares ”c'è stato un cambio di impostazione, con un piano di investimenti aggiuntivo - ha proseguito il numero uno della Fim - ed è stata prevista anche in Italia la nuova piattaforma Small con i due nuovi modelli compatti a Pomigliano dal 2028. La nuova 500e a Mirafiori in aggiunta alla 500 ibrida. Vengono ibridizzate le auto previste nelle versioni elettriche tra il 2025 e 2026 a Melfi, portando l'offerta a 7 modelli. Ad Atessa è stato annunciata la nuova gamma large sui veicoli commerciali. A Cassino è previsto lo sviluppo anche delle versioni ibride delle full electric previste su Stelvio e Giulia e in aggiunta un nuovo modello top di gamma sempre su piattaforma large. Su Modena viene lanciata la collaborazione con Motor Valley per il lancio del progetto alto di gamma”. Per Uliano ”è urgente che Stellantis chiarisca quale strategia intende adottare per Maserati, sia sui modelli che sui volumi. La linea Maserati a Mirafiori va assolutamente riempita con nuove produzioni”. Preoccupazione anche per la gigafactory di Termoli. ”La decisione di sospendere l'investimento per la gigafactory, destinata alla produzione di batterie, rappresenta per noi un fatto estremamente grave. Abbiamo chiesto con urgenza un incontro al Mimit. Rinunciare a questo investimento significa negare una prospettiva industriale e mettere a rischio occupazionale circa 1.950 lavoratori dello stabilimento e il tessuto produttivo del territorio molisano. Un investimento strategico, indispensabile per garantire la tenuta della filiera automotive italiana nella transizione verso l'elettrico. Ribadiamo la richiesta al Governo italiano di intervenire affinché Stellantis confermi l'investimento”.
La "tempesta perfetta" che investe l'industria europea, segnata dal crollo dei mercati, dalla transizione elettrica e digitale, e ora anche dai dazi Usa, ”impone una risposta politica forte e coordinata a livello europeo”, ha sottolineato Uliano. A seguito della manifestazione del 5 febbraio 2025 a Bruxelles, promossa da IndustriAll Europe, ”denunciamo l'assenza di misure strutturali all'altezza della sfida. Le risorse finora stanziate (2,8 miliardi di euro) sono del tutto insufficienti per sostenere un comparto strategico in piena trasformazione, che rischia ricadute gravi sia sul piano industriale sia su quello occupazionale”
Giampiero Guadagni

( 7 luglio 2025 )

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