Stop a condoni e rottamazioni a pioggia, sì a interventi strutturali per ridurre il carico fiscale su lavoratori dipendenti e pensionati, ossia la platea sulla quale grava il grosso delle entrate fiscali dello Stato. Nel corso delle audizioni sul dl fisco, i sindacati confederali ribadiscono le proposte che portano avanti da anni. E, almeno su questo tema, si presentano piuttosto allineati. A partire dalla bocciatura del continuo ricorso a rottamazioni e simili. “Tutti i lavoratori dipendenti, pensionati ed autonomi devono essere soggetti alle medesime regole perché siamo convinti che il primo passo per una incisiva lotta all'evasione sia quello di mantenere fermi i principi di versamento ed adesione delle diverse forme di agevolazione”, ha detto in audizioni alla Camera, il segretario confederale della Cisl, Ignazio Ganga, commentando l'intervento sui termini per l'adesione al concordato preventivo. Secondo la Cisl “l'aspettativa di dilazione di termini o riapertura dei termini delle agevolazioni può rischiare di indebolire la fedeltà fiscale”. Non solo. La misura, essendo retroattiva, “amplifica la disparità tra lavoratori e pensionati e altri soggetti”. “In via generale rileviamo come non sia opportuno applicare differimenti temporali - ha spiegato ancora Ganga - benché contenuti, per il pagamento delle imposte”. Anche su questo fronte il principio dovrebbe essere quello che “la fedeltà fiscale inizia dal rispetto dei tempi di pagamento su cui lavoratori e pensionati si attengono scrupolosamente senza dilazioni”. 
Anche la Cgil chiede interventi per lavoratori e pensionati, che vadano oltre una “visione frammentaria” e verso una riforma strutturale del sistema fiscale “orientata ad equità e progressività”. Cgil chiede poi di rafforzare la lotta contro l'evasione, l'elusione e la frode fiscale, che vale ormai 82,4 miliardi ed è ascrivibile per il 73% “al lavoro autonomo e alle imprese”. 
Sulla stessa linea cislina, anche la Uil, che chiede, proprio nell’ottica del contrasto all'evasione fiscale, di “abbandonare la logica delle deroghe e dei condoni”. La Uil chiede, poi, al Governo di affrontare il tema del catasto, intervenendo “anche su questo aspetto all'interno della riforma fiscale cui il Governo sta dando attuazione”. 
Differenti le richieste e i giudizi sul dl fisco da parte delle imprese. In audizione alla Camera, Cna, Confartigianato e Casartigiani auspicano “l'abrogazione dello split payment per tutte le operazioni e non solo per quelle a favore delle società quotate che compongono l'indice Ftse Mib” e sollecitano “il mantenimento del regime fiscale semplificato e forfettario per le associazioni datoriali, sindacati e associazioni professionali in quanto non possono entrare nel terzo settore”.
Per risolvere “le difficoltà delle imprese nell'onorare i propri debiti fiscali, e dunque evitare un ulteriore aumento del 'magazzino fiscale”, le associazioni chiedono una “nuova dilazione per tutti i debiti fiscali per i quali la domanda di rateizzazione sia stata presentata a decorrere dal 16 luglio 2022”. Le imprese, naturalmente, si dichiarano favorevoli a un’ulteriore rottamazione, ma limitata alle sole cartelle esattoriali che derivano da omessi versamenti di ciò che è stato dichiarato o che sia emerso da controlli formali della dichiarazione.
Ilaria Storti

( 25 giugno 2025 )