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Diritti in panne alla Volkswagen di Chattanooga

di Ester Crea

Si fa presto a dire “modello tedesco”. In realtà, quel sistema di relazioni industriali sviluppatosi in Germania fin dalla metà del secolo scorso, basato su due elementi fondamentali come la codecisione ed il coinvolgimento dei sindacati e dei lavoratori nelle strategie d’impresa, non trova alcun riscontro negli impianti che le grandi aziende tedesche gestiscono al di fuori dei propri confini nazionali. Anzi, talvolta anche i diritti fondamentali dei propri dipendenti rischiano di essere aggirati. Basta guardare al caso dell’impianto Volkswagen di Chattanooga, in Tennessee, di cui su queste pagine già in passato ci siamo occupati. Ebbene, a dispetto di una risoluzione del Consiglio nazionale del Lavoro che fin dallo scorso anno aveva imposto all’azienda di aprire un tavolo negoziale con gli addetti alla manutenzione, i dirigenti Volkswagen si sono resi indisponibili al confronto. E’ quanto denuncia il sindacato americano dei lavoratori dell’auto (Uaw) in una nota, nella quale un membro del direttivo dell’Uaw, Gary Casteel, ricorda come la richiesta di costituire una rappresentanza sindacale tra gli addetti alla manutenzione, che potesse negoziare il miglioramento delle loro condizioni di lavoro all’interno dell’impianto di Chattanooga, sia stata sancita da un referendum tra i lavoratori già nel 2015. Referendum che, l’anno successivo, è stato avvalorato anche dalla decisione del Consiglio nazionale del Lavoro. "Per mesi - sottolinea Casteel - Volkswagen ha utilizzato ogni tattica di stallo disponibile per evitare di riconoscere il diritto dei lavoratori a costituire una rappresentanza sindacale e negoziare un contratto". La questione in questi giorni sarà portata all’attenzione dell’assemblea degli azionisti di Volkswagen da parte degli stessi operai di Chattanooga, in partenza per la Germania. Ad annunciarlo, in una nota, è Tefere Gebre, vicepresidente esecutivo dell’ Afl-Cio (la principale confederazione sindacale statunitense), sceso in campo a fianco dell’Uaw. “Il rifiuto della società di negoziare con i meccanici di Chattanooga non è solo in contraddizione con le sue dichiarazioni pre-elettorali, ma è anche una violazione del proprio Protocollo sui diritti sociali e le relazioni industriali”, avverte Gebre, invitando militanti sindacali e simpatizzanti a firmare la petizione per costringere Volkswagen a cessare la sua condotta anti-sindacale nei confronti dei lavoratori del Tennessee.

(Articolo completo domani su Conquiste Tabloid)

( 9 maggio 2017 )

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